giovedì 21 aprile 2011

A proposito di prostituzione minorile - Italians - Corriere della Sera

A proposito di prostituzione minorile - Italians - Corriere della Sera
Caro Severgnini,
le recenti vicende di Berlusconi e di Ruby Rubacuori mi hanno portato alla seguente riflessione. La prostituzione minorile è oggi severamente perseguita in tutti i Paesi occidentali, ma non troppo tempo fa, in piena epoca vittoriana, era tacitamente fin troppo tollerata. Ci volle il coraggio del giornalista W. T. Stead, che nell'articolo «The Maiden Tribute of Modern Babylon» ne denunciò il fenomeno ed ebbe a causa della sua inchiesta grossi guai giudiziari, per far sì che l'Inghilterra in primis e a seguire gli altri Paesi, prendessero coscienza del degrado sociale e della gravità del reato.
In Italia, la legge considera la prostituzione minorile tra i delitti contro la persona (art. 600-bis Codice Penale) e punisce sia chi sfrutta, sia chi compie atti sessuali con minori, in cambio di denaro o altra utilità economica. Notare bene la differenza: la prostituzione di per sé non è reato (lo sono sfruttamento e adescamento), ma la prostituzione minorile è un delitto contro la persona. Come è possibile che tutto lo staff di Berlusconi, tra cui uno stuolo di avvocati, ha sottovalutato questo rischio? Lungi dall'impedire alla sig.na Ruby di esercitare il suo mestiere, ma avrebbe dovuto attendere la maggiore età per evitare grossi guai ai suoi clienti.
Oggi, giornalisti e maitre-a-penser compiacenti cercano di minimizzare l'accaduto, invocando attenuanti o addirittura assoluzioni, perché Ruby sembrava più grande della sua vera età. Io non sono disposto a vedere annullata una legge di grande civiltà per fare un favore a Berlusconi.
Chiudo la mia riflessione rimarcardo la differenza tra i succitati giornalisti e un uomo della tempra morale di Steade, basti ricordare che si lasciò morire a bordo del Titanic, dopo aver aiutato molte donne e bambini a mettersi in salvo.
Giovanni Golino,

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