martedì 29 giugno 2010

Tagli agli assessorati per 400 milioni

Il governo non versa le somme pattuite e la Giunta prepara la manovra correttiva
il fatto nuovo è che parte del buco è determinato dal comportamento del governo Berlusconi che ha disatteso gli accordi presi nel 2006 con la Giunta Soru, posizione aggravata dal recente muro eretto dal ministro Tremonti contro le regioni speciali.
Il presidente della commissione Bilancio, Paolo Maninchedda, nel primo quadrimestre aveva già constatato, sui dati della Ragioneria, che a fronte di un totale in conto competenza e conto residui che supera i 17 miliardi e mezzo di euro, i pagamenti erano di poco superiori ai due miliardi e trecento milioni. (Il dato alla fine del 2009 attestava un disavanzo di 1 miliardo e ottocento milioni).
http://regione.sardegna.it/documenti/1_60_20100629104717.pdf
http://regione.sardegna.it/j/v/491?s=143627&v=2&c=1489&t=1

Ed eccoci punto e a capo,
prima con l'ex Presidente Pili(oggi deputato) che col Governo Berlusconi passato era arrivato ad accumulare un credito di 5 miliardi di euro; oggi con Cappellacci, e sempre con Berlusconi al governo, la storia si ripete: si aggrava il deficit della Regione a causa dell'incapacità del Presidente della Regione di farsi rispettare e di far rispettare la legge da un Governo che considera la Sardegna solo un giardinetto privato dove passare le vacanze.

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Stefano Disegni

Mari Kiviniemi premier della Finlandia: l'astio degli italiani - Italians - Corriere della Sera

Mari Kiviniemi premier della Finlandia: l'astio degli italiani - Italians - Corriere della Sera
Caro Beppe, Luigi Offeddu ha analizzato sul "Corriere" la nomina di Mari Kiviniemi a premier della Finlandia, che sta uscendo dalla recessione mondiale meglio di altri Stati. Qui nella società nordica la notizia che una donna giovane, piacente, disinvolta e assai preparata politicamente sia assurta a questo incarico non ha destato particolare risonanza, perché il tutto rientra in una prassi e abitudine ormai consolidate, appartenendo al gentil sesso anche la Presidenza della Repubblica, più della metà dei ministri e otto rappresentanti su tredici al Parlamento europeo. Tutto normale in un posto dove con la residenza ho potuto appurare quanto le donne mostrino una disinvoltura, competenza, autonomia operativa e sagacia che la parità di diritti ha loro consentito e che talvolta manchi agli uomini. Quello che mi ha sorpreso è stato il dibattito conseguente dei lettori: non tanto il fatto dell'improbabile paragone fra i due stati (Italia e Finlandia sono troppo diverse per potersi raffrontare), oppure il rifiuto preconcetto delle condizioni climatiche (sono controcorrente e considero il lungo inverno nordico di una incomparabile bellezza che concilia la tranquillità dell'animo umano). Mi ha viceversa colpito l'astio, il rancore e la condizione di subalternità che molti connazionali riservano ancora verso la "donna", che a loro parere non debba essere una protagonista e occupare posti chiave nella società. È la nota più penosa: vige in molti strati del Belpaese ancora la rappresentazione che implacabile ci mostra la televisione, con la donna spesso più preoccupata ad atteggiarsi e mostrarci le sue grazie piuttosto che proporre un livello culturale. Tale realtà, favorita anche da un retaggio di natura religiosa che la relega in posti marginali, è duro a morire. Sono loro, le donne, che devono reagire e avere la forza di imporsi: il male italiano è proprio la discrepanza della scala sociale fra i due sessi e questo immobilismo rischia di perpetuarsi all'infinito. Saluti.
Mario Sconamila,

Pomigliano d'Arco: un caso da manuale - Italians - Corriere della Sera

Pomigliano d'Arco: un caso da manuale - Italians - Corriere della Sera
Caro Beppe, il caso Pomigliano d'Arco è da manuale. Nella vulgata popolare, l'azione della Fiom passa per quella di pochi fighetti che mandano all'aria il lavoro possibile. Insomma. Se il sindacato dice sì è corrotto. Se dice no è contro il lavoro. È evidente che l'intento è quello di abolire il sindacato, come forza non più utile alla società. Ma chi tratterebbe allora per il valore del lavoro, per decidere l'entità delle retribuzioni? Va detta un altra cosa circa la COMPETITIVITA'. Un'economia di mercato globale non può coincidere con la ricerca del posto che ha il più basso costo del lavoro e il più alto utilizzo degli impianti, magari in continuo come si vuole fare alla Fiat. È una spirale senza fine. Aggiungo che un esperimento simile è stato realizzato nella mia Ginosa in provincia di Taranto nel 1996. Allora lo sperimentò il Gruppo Tessile Miroglio di Alba (Cuneo) godendo di finanziamenti statali italiani nonostante la carica di senatore leghista rivestita dall'allora cav. Franco Miroglio. Dopo 12 anni di record produttivi mondiali e di moratoria sindacale lo stabilimento è chiuso e gli operai ora 40enni sono in CIGS da più di un anno. Si può parlare anche dello stabilimento di Melfi (Potenza) dove le condizioni imposte non sarebbero mai state accettate al Nord. Allora credo che il Sud debba risolvere in proprio il problema del suo sviluppo, le grandi fabbriche sono anch'esse essenziali ma vanno rese umane. È l'azienda che deve essere funzionale all'uomo e non viceversa. Aggiungo che l'odierno modo di produrre ha cancellato abilità artigiane, personalità e prodotto consumatori e lavoratori poco soddisfatti del proprio lavoro. Non si può fermare il futuro certo ma perché ritornare al passato?

Ustica: per favore non parliamo di bomba - Italians - Corriere della Sera

Ustica: per favore non parliamo di bomba - Italians - Corriere della Sera
[...]sotto le attenzioni (ci sarebbe da dire quasi frenetiche, visto il susseguirsi in rapidissima sequenza di tutta una serie di attività) del sito radar di Marsala c'erano 3 velivoli: il Dc9 Italia, uno "zombie" (termine Nato per indicare i velivoli nemici), e un velivolo che produceva una traccia "anomala" (AA450/AJ450). Ci sarebbe anche tanto altro da aggiungere, lo spazio è poco e il tema scottante, ma per favore non parliamo di bomba, semmai si invochi il segreto di Stato (condivisibile o meno, dopo 30 anni a mio parere no, ma questa è un’opinione personale) per evitare di identificare chi fosse AJ450. Perché non c’è altro da aggiungere, i depistaggi ci sono stati ma le indagini, grazie sia agli inquirenti che alle parti civili, hanno fatto negli anni passi importantissimi e ormai alla soluzione del rebus manca solo quel nome.

Dell'Utri condannato per Mafia in Appello

La seconda sezione della Corte d'appello di Palermo ha condannato per concorso in associazione mafiosa il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri. Trattativa stato-mafia, 'il fatto non sussiste'. Dell'Utri: "Ho fiducia nella Cassazione"
L'ideatore di Forza Italia è stato condannato a sette anni. Ma i giudici lo considerano colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa solo fino al 1992. Dalla sentenza restano quindi fuori il periodo della creazione del partito del Cavaliere e quello delle stragi del '93. Il collegio insomma non crede ai pentiti Gaspare Spatuzza e Nino Giuffrè. Ma resta un dato: Dell'Utri faceva da tramite tra i boss di Cosa Nostra e Berlusconi negli anni in cui nasceva il suo impero immobiliare e venivano inaugurate le sue tv. E il premier quando era stato chiamato a testimoniare sull'accaduto si era avvalso della facoltà di non rispondere. Può un uomo del genere continuare a fare il presidente del Consiglio nel Paese di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino? di Peter Gomez

«La sentenza sul senatore, seppure non definitiva, resta gravissima per un uomo impegnato in politica»

lunedì 28 giugno 2010

Corte Usa non si pronuncia sull'immunità Nessun ostacolo per processo al Vaticano - Repubblica.it

Corte Usa non si pronuncia sull'immunità Nessun ostacolo per processo al Vaticano - Repubblica.it:
"L'appello alla Corte era stato presentato dalla Santa Sede invocando il diritto all'immunità che spetta agli Stati sovrani: questo diritto, su cui si era espressa favorevolmente l'amministrazione Obama, era stato respinto nel corso di vari gradi di giudizio e da ultimo dalla Corte d'Appello di Sacramento."

Questa decisione potrebbe essere utile in un eventuale processo a carico degli USA per delitti-illeciti commessi dai propri soldati....

PI: RSF, un rifugio per informare

PI: RSF, un rifugio per informare: "Un porto sicuro per blogger e giornalisti vittima di censura. Che potranno usufruire di connessioni sicure e software per il mascheramento dell'identità"

AGI News On - ISTAT: NEL 2009 PRESSIONE FISCALE AL 43, 2%

AGI News On - ISTAT: NEL 2009 PRESSIONE FISCALE AL 43, 2%:
12:11 28 GIU 2010

(AGI) Roma - Aumenta la pressione fiscale: secondo l'Istat, in Italia e' passata dal 42,9% del 2008 al 43,2%, come la Francia.
In Europa, siamo ad un livello inferiore solo al Belgio (45,3 per cento) e all'Austria (43,8 per cento), oltre che rispetto ai paesi scandinavi, i cui piu' evoluti sistemi di welfare hanno storicamente richiesto un maggiore ricorso alla fiscalita' generale.

Spreconi a palazzo Chigi. Un buco di bilancio da oltre un miliardo di euro | Il Fatto Quotidiano

Spreconi a palazzo Chigi. Un buco di bilancio da oltre un miliardo di euro | Il Fatto Quotidiano
Il bilancio di previsione è stato sforato di 1,5 milioni. Presidenza e Protezione civile le meno virtuose
Oltre al caso eclatante della neo-ministro Michela Vittoria Brambilla, che è riuscita a spendere per il turismo circa 24 volte il suo budget, passando da 600 mila a 15 milioni di euro, in termini percentuali sono stati i colleghi Carfagna e Brunetta a sfondare i tetti concordati.
L’altro salto tra quanto si prevedeva di spendere e quanto poi si è speso, è alla oramai nota voce “Protezione civile”. La struttura che fa capo a Guido Bertolaso ha speso 141.884.213 euro, contro i 63.006.000 previsti. Si badi bene, però, che non parliamo della spesa complessiva, che, spinta anche dal terremoto, ha raggiunto per il 2009 una cifra ben oltre il miliardo di euro, ma della spesa per il solo “funzionamento”.

Adottiamo le leggi per il lavoro che vigono in Cina - Italians - Corriere della Sera

Adottiamo le leggi per il lavoro che vigono in Cina - Italians - Corriere della Sera
Caro Beppe e cari Italians,
che noia tutti questi economisti italiani a discettare su come sono cambiate le condizioni del lavoro a causa della concorrenza orientale e come i lavoratori di Pomigliano debbano accettare le condizioni della FIAT senza fiatare. Chissà se ritengono sia giusto che la pausa pranzo di 30 minuti debba avvenire solo alla fine del turno, alla faccia della salute e delle linee guida dei medici. Per non dire della felicità. Oppure, se per caso i fornitori sono in ritardo, il tempo va recuperato su quella striminzita mezz'ora che gli è concessa a fine turno. Ma sì! Siamo moderni! Le cose sono cambiate! Mica come in Germania o in Francia dove continuano a produrre auto meravigliose, che si vendono pure, pagando gli operai almeno il doppio dei nostri con condizioni lavorative già migliori delle attuali. Chissà se in America Marchionne ha proposto le stesse condizioni. Come in ogni cosa, in Italia tutti commentano senza sapere esattamente di che si parla. Ma sì! Chi se ne frega se le condizioni contrattuali vanno contro la legge e addirittura contro i diritti costituzionali. Facciamo una cosa, visto che siamo così bravi, liberali e moderni, adottiamo le leggi per il lavoro che vigono in Cina e così siamo tutti piu' contenti. Anche per i gionalisti e gli economisti però! Per tutti. Tutti felici, ricchi, contenti... il solo pensiero mi rende ebbro. A proposito, ma gli amministratori delegati cinesi quanto guadagnano? Possibile che solo gli operai debbano seguire il modello cinese?

La grande svendita - Eco-logica - Blog - Repubblica.it

La grande svendita - Eco-logica - Blog - Repubblica.it

Valorizzazione. E chi può essere contro la valorizzazione? Soprattutto quando si applica al patrimonio dei beni artistici e culturali. Peccato che, consultando il vocabolario del politichese, si scopre che la traduzione nel linguaggio comune di «valorizzazione» è «privatizzazione». E l’equazione «valore uguale privati» suona quanto meno azzardata. Ma così è. Così è in forza delle norme sul federalismo demaniale approvate dal Consiglio dei ministri del 20 maggio scorso. Ex forti, fari, isole (come l’isolotto di S. Stefano qui accanto), musei, monumenti storici possono passare dal demanio pubblico a quello degli enti locali. Con la clausola di una possibile vendita per ripianare il debito pubblico. Da una parte lo Stato sottrae alle Regioni e ai Comuni i finanziamenti necessari per far andare avanti i servizi di primaria necessità, dall’altra lancia una manciata di beni di famiglia per un saldo stagionale. Non suona come un buon affare né per lo Stato né per gli enti locali. Forse per qualcun altro.
Scritto domenica, 27 giugno 2010 alle 18:27

Colpo alla mafia cinese, 24 arresti perquisizioni e sequestri in otto regioni - Firenze - Repubblica.it

Colpo alla mafia cinese, 24 arresti perquisizioni e sequestri in otto regioni - Firenze - Repubblica.it

giovedì 24 giugno 2010

L'Espresso - La grande bugia di Bertolaso

L'Espresso - La grande bugia di Bertolaso: "Ha speso 72 milioni di euro per bonificare La Maddalena. Affidando i lavori a suo cognato. Ma 'L'espresso' ha scoperto che due metri sott'acqua �ancora pieno di rifiuti tossici e materiali pericolosi per la salute"

Dalla prigione l'appello dei dannati "Ci trattano come bestie, salvateci" - cronaca - Repubblica.it

Dalla prigione l'appello dei dannati "Ci trattano come bestie, salvateci" - cronaca - Repubblica.it

Libia

mercoledì 23 giugno 2010

Picchiarono i poliziotti: assolti "Non è reato se la causa è giusta"

Picchiarono i poliziotti: assolti "Non è reato se la causa è giusta" - Interni - ilGiornale.it del 18-06-2010:
Il giudice inizia con lo stabilire che l’ordine di seguire i poliziotti in questura era illegittimo, perché vi sono solo due casi in cui si può costringere qualcuno ad andare in questura: è quando rifiuta di dare le proprie generalità o esibisce un documento falso, e questo non era il caso; oppure quando riceve un ordine di comparizione e non lo rispetta, e nemmeno questo era accaduto.
Ritengo sbagliata solo in parte questa sentenza, nel principio impeccabile, l'articolo riporta le conseguenze della colluttazione:
[...]sferravano un calcio e un colpo all’altezza della spalla nei confronti del vice sovrintendente L. facendolo cadere a terra, e ingaggiavano una violenta colluttazione con l’agente O., l’ispettore S., gli agenti F., A. e C, al termine delle quale venivano tutti immobilizzati e condotti in questura»
Conseguenze: dodici giorni di prognosi per l’ispettore, che riporta oltre a una serie di traumi anche la distorsione della rachide cervicale, dieci giorni di prognosi per tre dei suoi colleghi, otto per il quinto.
Non so di preciso come stessero reagendo gli agenti (solitamente pesantemente), ma credo si possa configurare, per la dinamica dei fatti fornita dal giornale, un eccesso colposo in legittima difesa (art.55 c.p.).
L'eccesso colposo si differenzia dunque dalla legittima difesa unicamente per la mancanza dei requisito della proporzione tra difesa ed offesa; pertanto, verificata la sussistenza di tutte le sopra indicate condizioni, sussisterà l'eccesso colposo qualora per colpa sopraggiunta dei reagente, la reazione risulti esuberante rispetto allo scopo di difendere un diritto contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta.
http://www.legalionline.com/html/eccesso.htm

La mentalità che ha rovinato questo Paese - Italians - Corriere della Sera

La mentalità che ha rovinato questo Paese

Caro Beppe, paradossalmente, l’Italia è un paese dove il senso civico ed il rispetto reciproco dovrebbero essere da riferimento, essendo in (ormai) 60 milioni stipati nell’esiguo spazio delle zone urbane e poco altro. Ma la realtà è tutta l’opposto. Alla fine cos’è il senso civico se non un modo intelligente di approcciarsi al prossimo? O, se vogliamo, di sposare il cristiano del “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”? No, l’italiano preferisce l’altro motto “Oggi a me , domani a te”, ovvero “chi la fa, l’aspetti”. Mi ricordo da ragazzino che capitò che a un ragazzo del gruppo rubarono il tappo del serbatoio del Ciao. Questo, subito andò a rubarlo ad un altro Ciao, per nulla biasimato dal resto del gruppo. Io, unico, commentai: ”ma che c’entra quel tipo cui hai rubato un tappo: mica sarà stato lui a rubartelo, che colpa ne ha”… Mi venne risposto…con stizza …”ah, a me lo hanno fregato, e io lo rifrego; comunque, non ho cominciato io”. Né alcuno sostenne la mia critica, anzi il gesto veniva considerato ovvio e pertanto assolto. Allora già percepii la gravità di quel modo di pensare/reagire. Mi dissi: ma così, il gesto di un farabuttello, per uno stupido tappo di plastica, può innescare 10, 100, 1000 furti, quindi può rendere ladri 10, 100, 1000 cittadini, finché qualcuno non interrompe la catena. Un qualcuno che semplicemente percepisce di essere stato solo sfortunato, capisce che i farabuttelli esistono dappertutto e sempre esisteranno, ma non per questo qualcun altro deve pagare per loro, e, in finale, andasse poi semplicemente a ricomprarsi il suo benedetto tappo! Bene, facile profeta, avevo visto “lungo” già allora: è questa la mentalità che ha rovinato questo paese. A offesa si risponde con offesa, a diritto negato si reagisce negando diritti, a viltà si risponde con viltà.

Lorenzo Biancalana, lorenzo_biancalana @alice.i

Saviano e la lettera a Sandokan - Italians - Corriere della Sera

Saviano e la lettera a Sandokan - Italians - Corriere della Sera

Caro Beppe e Italians, chi attacca Saviano dovrebbe leggere la sua lettera aperta a Francesco Schiavone detto Sandokan. Chi ha contezza dei codici di quella realta', sa che Saviano ha rafforzato la sua condanna alla vita scortata e a limitazioni ingiustamente paragonabili a quelle di veri delinquenti. Nella sua lettera Saviano gli spiega che pentirsi e' l'unica cosa che lui debba fare. Descrive la miseria della sua condizione di carcerato e quella dei suoi familiari e amici perseguitati dal destino infame di tradirsi e seminare morte per sopravvivere. Saviano gli chiede che senso abbia, e lo richiama ad un atto estremo di nobilta' con la collaborazione di giustizia. Io chiedo a Saviano perche' lui faccia quello che fa e mi rispondo, avendolo seguito e conoscendo i drammi di quelle terre, che lo fa perche' ha una necessita' incontenibile di verita' e giustizia. Saviano e Schiavone sono agli antipodi, ma come Yin e Yang si incontrano agli estremi per diventare uguali. Agli antipodi perche' al contrario Schiavone e' guidato da un'incontenibile necessita' di terrore e potere. Uguali perche' Schiavone come Saviano considera tale necessita' superiore alla pena che cio' gli comporta. E' la lotta tra il bene e il male, che sara' vinta come una maratona, non come uno sprint. La virtu' della pazienza purtroppo risiede sia in chi desidera pace che in chi vuole infliggere morte. Ma lasciatemi dire, provo un particolare senso di rivalsa nel vedere un ragazzo della mia eta' che viene dalle mie parti, mandare sonoramente a fanculo e chiamare "guappo di cartone" un superboss della camorra. Dicendogli tutto quello che si merita in un linguaggio che lo tagliera' in faccia. Penso che un pezzo di me ha ricevuto un po' di giustizia. Vai Roberto, sei la voce che ognuno di noi del sud si strozza in gola ogni giorno pur di avere una vita regolare, grazie per il tuo sacrificio.

Giuseppe Conte
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martedì 22 giugno 2010

“Illegittimo il commissariamento delle Regioni anti-nucleari”



La Corte Costituzionale boccia la legge 102/2009. Vendola esulta, il sottosegretario Saglia dice che la sentenza non riguarda le centrali

domenica 20 giugno 2010

Numeri che contano - Italians

Italians - Corriere della Sera:
51,5 minuti di lavoro di un metalmeccanico in Italia per guadagnare la cifra necessaria per acquistare 1 kg di carne di vitello (fonte: Il Sole 24 Ore, 13 maggio 2009)

29,5minuti di lavoro di un metalmeccanico in Germania per guadagnare, a parit�di potere d’acquisto, la cifra necessaria per acquistare 1 kg di carne di vitello. In Gran Bretagna bastano 8 minuti, in Polonia 11,5, in Cina 38

venerdì 18 giugno 2010

Breve ma intenso



Ho appena avuto un orgasmo...

L'Espresso - Caso Alpi, ecco i rifiuti proibiti

L'Espresso - Caso Alpi, ecco i rifiuti proibiti

L'Espresso - Zagrebelsky: 'L'Italia dica no'

L'Espresso - Zagrebelsky: 'L'Italia dica no'
C'è chi come Colin Crouch parla di post-democrazia, l'esule serbo Predrag Matvejevic ha coniato la parola "democratura", che è la contrazione di democrazia e dittatura. Sono sintomi di un fenomeno nuovo: la convivenza di forme democratiche e sostanze non democratiche. Ovunque, le democrazie sono esposte a tendenze oligarchiche: concentrazione dei poteri, insofferenza verso i controlli, nascondimento del potere reale e rappresentazione pubblica di un potere fasullo. In democrazia, il potere ha bisogno di esibirsi in pubblico, trasformandola in "teatrocrazia". Con i veri autori che, come in una rappresentazione teatrale, restano dietro le quinte".
L'Italia di Berlusconi è un laboratorio?
"La particolarità italiana è che questa tendenza politica si è innestata su una concentrazione di potere economico e mediatico che l'espressione "conflitto di interessi" non registra. Proporrei di cambiarla con "sommatoria di interessi" che convergono in una concentrazione personale che nessuna democrazia effettiva potrebbe tollerare. L'Italia di oggi è un sistema oligarchico accentuatamente personalizzato. Non c'è solo Berlusconi. Sarebbe un errore non considerare che attorno a lui si è formato un sistema d'interessi, di gruppi di potere che per ora lo sorreggono ma lo limitano anche. Ma tutto dietro le quinte".
Eppure del berlusconismo si dice che è una visione del mondo. Qual è la sua ideologia?
"Nell'insieme, il berlusconismo a me pare un cortocircuito tra mezzi e fini. Il potere per il potere, il mezzo che diventa un fine. Non c'è un progetto diverso da quello di restare sempre con le vele spiegate al vento, cioè sempre al potere. Il rapporto tra consenso e politiche si è corrotto. Non si cerca consenso per un progetto, ma il progetto è avere consenso. I sondaggi hanno fatto irruzione nella politica. Non è un fatto marginale, ma è un mutamento d'essenza. Sono lo strumento di chi, come una banderuola al vento, cerca di stare comunque nella corrente. Sarebbero il segreto del potere in eterno, se poi non ci fosse la dura replica dei fatti e dei problemi, come quelli che nascono da una crisi economica e sociale, che chiedono ai governanti non di seguire i sondaggi ma di produrre politiche".
Se la società non è democratica, le procedure smettono di produrre democrazia. Più che la casta o la cricca, a preoccupare ci sono i giri di potere in cui bisogna entrare per sentirsi inclusi: protezione in cambio di servigi. Oggi, per difendere la democrazia, è urgente l'istruzione pubblica, contro l'incretinimento di massa. La scuola è trattata come un'appendice, i figli della classe dirigente che vanno a studiare all'estero sono la prova del tradimento che i governanti si assumono, su questo punto, davanti al loro Paese".

Ciampi, le tre vite del presidente Autoritratto di un servitore dello Stato - Repubblica.it

Ciampi, le tre vite del presidente Autoritratto di un servitore dello Stato - Repubblica.it

Ci fu poi il messaggio al Parlamento sulla tutela del pluralismo e, in coerenza con quel messaggio, il rinvio della legge Gasparri alle Camere per manifesta incostituzionalità. Il racconto di questa vicenda, lo scontro al Quirinale col presidente del Consiglio che voleva impedire ad ogni costo il rinvio, è narrato con doveroso riserbo nel libro, ma il diario che Ciampi tenne per tutta la durata del suo impegno politico è ben altrimenti eloquente: noi abbiamo avuto modo di leggerlo e ne abbiamo riferito tempo fa su questo giornale, ma ora usciranno i quaderni del Presidente nella loro completezza e sarà un piccolo ma importante evento editoriale.

"Siamo i randagi della polizia" Sette agenti scelti a caccia di pusher - Bologna - Repubblica.it

"Siamo i randagi della polizia" Sette agenti scelti a caccia di pusher - Bologna - Repubblica.it

Troppi pesticidi nel piatto E ricompare il Ddt - Repubblica.it

Troppi pesticidi nel piatto E ricompare il Ddt - Repubblica.it

lunedì 14 giugno 2010

Siamo in Italia, tutto funziona cos�- Italians - Corriere della Sera

Siamo in Italia, tutto funziona così- Italians - Corriere della Sera:
"Il soffitto è alto solo 2,40 metri (contro un minimo di legge di 2,70), perché si tratta ancora di «locali tecnici». L'agente ridacchiando come se fosse la logica: «D'altronde al primo condono potrà regolarizzare tutto. Siamo in Italia, funziona così e soprattutto fanno tutti così»."

sabato 12 giugno 2010

I valori che non valgono - Italians - Corriere della Sera

I valori che non valgono - Italians - Corriere della Sera

Caro Severgnini,
Sono padre di due adolescenti. Ieri mio figlio (di destra) ha detto che se al mondo tutti avessero i valori che gli ho tramandato, ma che lui peraltro poco pratica, il mondo sarebbe migliore. Idem mia figlia (di sinistra). Ne deduco che vado bene per tutte le stagioni o che i valori di base (integrità, dignità, umiltà, ascolto, aiuto e fiducia nelle regole della collettività) non hanno colore politico. Mi spiega perché, se questo è vero, da sempre i nostri rappresentanti politici non solo li calpestano mentendo su tutto, incluso smentire dichiarazioni con prova audio e video che negano di avere mai fatto, e poi sono sempre lì votati da tutti, inondandoci di arroganza, ignoranza - in senso molto latino - e balle, nella protervia e nella certezza che per loro le leggi non valgono mai?

giovedì 10 giugno 2010

L'Unione europea condanna l'Italia per il cemento sul litorale di Is Arenas - Cronache dalla Sardegna - L'Unione Sarda

L'Unione europea condanna l'Italia per il cemento sul litorale di Is Arenas - Cronache dalla Sardegna - L'Unione Sarda

All'Italia 56 bandiere rosse solo l'1% dei siti balneari - Repubblica.it

All'Italia 56 bandiere rosse solo l'1% dei siti balneari - Repubblica.it:
L'immagine delle qualità delle acque in Italia che emerge dalla mappa europea è distorta - ammette l'Agenzia europea per l'ambiente che l'ha redatta - "per il fatto che in Italia la direttiva Ue è applicata in modo più rigido". In altri termini, in Italia viene monitorata tutta la costa (comprese le aree industriali e portuarie) mentre negli altri Stati membri il monitoraggio interessa solo le spiagge per bagnanti. Inoltre, i divieti italiani di bagnarsi non sono legati solo alla salubrità (sotto il profilo batteriologico) delle acque, ma anche ai rischi che un bagnante può incontrare (dalle correnti forti alla presenza in acqua di vegetazione o alberi).

Il superpoliziotto La Barbera era un agente dei Servizi

Il superpoliziotto La Barbera era un agente dei Servizi

Stop della Corte Costituzionale: la clandestinit�non �un'aggravante - Corriere della Sera

Stop della Corte Costituzionale: la clandestinit�non �un'aggravante - Corriere della Sera

Notevoli e straordinari - Italians - Corriere della Sera

Notevoli e straordinari - Italians - Corriere della Sera:
Un conduttore di Sky Sport 24 mi si è avvicinato, nell'eterno cantiere di Santa Giulia, e mi ha detto: «Hai notato quante volte diciamo "quello che è..."? Non "...vediamo la campagna acquisti del Milan", ma "...vediamo quella che è la campagna-acquisti del Milan". Non "...parliamo della condizione degli azzurri", ma "...parliamo di quella che è la condizione degli azzurri". Ti sei battuto contro "assolutamente sì". Affronta il nuovo mostro verbale: "quello che è"».
Che dire? Proviamo. "

Pronti al peggio: Offlaga Disco Pax

Se la prima serie era partita dall’idea dell’episodio di Fossifigo con Jukka dei GDM per questa seconda l’idea fissa era quella di girare scena con cui ha inizio la prima pillola qui sotto. Max Collini è un’altra delle personalità ingombranti della musica italiana degli ultimi anni: partito in ritardo e quasi per caso ha creato un lessico e uno stile del tutto originali che hanno fatto scuola e vendere migliaia di dischi alla sua band: gli Offlaga Disco Pax. Intanto continua a vender case.



Fossifigo: Offlaga Disco Pax

Rainews24.it

Rainews24.it

martedì 1 giugno 2010

Assolse Cavour e fu perseguitato - Corriere della Sera

Assolse Cavour e fu perseguitato - Corriere della Sera
La Chiesa sospese «a divinis» il frate che confessò il conte moribondo senza costringerlo a rinnegare l'Unità d'Italia