titolo di Repubblica.it Bologna
venerdì 31 dicembre 2010
giovedì 30 dicembre 2010
Abbiamo denunciato Radio Padania
Ieri sono andata in Questura. E ho denunciato Radio Padania. Perché non si può ascoltare senza reagire, senza fare niente il "movimento studentesco padano" invitare i poliziotti a picchiare duro, a spaccare le ossa ai manifestanti (precisando certo dei centri sociali, quei bastardi), "Fateci sentire il crac delle ossicina del braccio..." .
martedì 28 dicembre 2010
domenica 26 dicembre 2010
Noi "novantini" cercheremo di cambiare tutto questo - Italians - Corriere della Sera
«Non puoi cambiare il mondo, ma puoi cambiare i fatti. E quando cambi i fatti, cambi i punti di vista. E se cambi i punti di vista, puoi cambiare un voto. E quando cambi un voto, puoi cambiare il mondo». (Depeche Mode).
sabato 25 dicembre 2010
venerdì 24 dicembre 2010
Il pc �nato in Grecia 2000 anni fa - Tecnologia e Internet - ANSA.it
Calcolava il moto dei corpi celesti. Uno scienziato l'ha rifatto coi Lego. Ecco il VIDEO
ROMA - Il più antico pc del mondo risale a 2000 anni fa, ed è stato costruito in Grecia. Si chiamava Antikythera, ed è stato ritrovato in fondo al mare nel 1901, sul relitto di una nave, chiamata Antikythera. E oggi, riferisce la rivista New Scientist, uno scienziato l'ha riprodotto. Con i mattoncini Lego.
Per anni gli studiosi si sono interrogati su come funzionasse il pesante oggetto in pietra e legno, mosso da numerose leve. Poi i raggi X hanno aiutato a dare una prima interpretazione. Oggi il designer Andrew Carol ha costruito una copia funzionante del meccanismo Antikythera, il computer astronomico che si ritiene risalga al 150 AC.
La sua eccezionale complessità, hanno rilevato gli scienziati, ha reso impossibile costruirne una replica funzionante fino ad oggi. Per questo, con la riproduzione di Lego, per la prima volta il computer più antico del mondo rivive davvero. Il video è tratto dalla rivista New Scientist.
Natale e auguri falsi - Italians - Corriere della Sera
Caro Beppe,
in questi giorni ricevo, come tante altre persone, mille auguri di buon Natale, per lo più falsi e superficiali, detti per dovere e assolutamente non sentiti perché è scortese non farli, come se lo fosse meno farli in modo così frivolo e in più farsene accorgere.
Ieri, invece, sono andato ad assistere alla recita di Natale di mio figlio che frequenta un asilo di suore ad Alessandria, dove vivo con la mia famiglia. Queste donne dedicano la loro vita in modo gratuito ai bimbi, qualsiasi sia la loro razza, il colore della pelle e il loro stato sociale, senza mai chiedere nulla in cambio. Ebbene, non mi hanno fatto nessun augurio diretto né alcun regalo, ma mi hanno reso felice ricordandomi con il loro esempio quale è il significato del Natale, e più in generale del messaggio cristiano, in cui ho sempre creduto: il dono gratuito e l’accoglienza.
Quindi, pensando a questo insegnamento, auguro a te, e a tutti gli Italians in generale mille auguri di buon Natale per tenermi compagnia, gratuitamente, ogni giorno e darmi sempre nuovi spunti di riflessione.
Buon Natale.
Andrea Stefano Ivaldi, ivaldiandreastefano@libero.it
Troppi auguri di buon... qualcosa - Italians - Corriere della Sera
Egregio Bsev,
mi piacerebbe conoscere la sua opinione sull'abitudine degli italiani, ormai da qualche anno, di augurare buon... per ogni sorta di azione si possa compiere. Improbabili buono shopping, buoni compiti, buon divorzio etc, senza parlare del buona giornata, che ormai fa venire la nausea tanto viene ripetuto.
Cinzia Rossi Aliprandi, giorgioaliprandi@alice.it
Abusiamo di «buono» perché stiamo diventando più cattivi. Un peccato linguistico e non solo.
giovedì 23 dicembre 2010
mercoledì 22 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
lunedì 20 dicembre 2010
domenica 19 dicembre 2010
sabato 18 dicembre 2010
G8, De Gennaro depistò le indagini per coprire l'insuccesso del servizio d'ordine - Corriere della Sera
Pubblicata la motivazione della sentenza della Corte d'Appello: «Delitto contro l'attività giudiziaria»
I giovani e la lezione del 14 dicembre - Italians - Corriere della Sera
Cari Italians,
la violenza di piazza è da condannare, non c’è giustificazione. Non giustifico, ma voglio comprendere, cosa che i giornalisti italiani in questi giorni non stanno facendo.
Che spazi sociali, culturali e politici hanno i giovani di oggi? Cosa può sperare della sua vita un giovane che non fa parte delle classi medie e alte? Di fare il cassiere al supermercato a 750 euro al mese? O l’ascensorista al grand hotel (se raccomandato) così arrotonda con le mance di Natale? §
Le prospettive di mobilità sociale in un’Italia dove conta solo la famiglia di provenienza e le relative conoscenze, sono ridotte a zero: per cambiare si deve studiare molto in scuole che non tutti si possono permettere, essere molto bravi e anche molto fortunati. Comunque la massa, al 99%, rimarrà nei call center, alla cassa del supermercato, all’ascensore, in oscuri uffici. Come passa il tempo libero questa massa? Non nei locali alla moda segnalati dal Gambero Rosso e dalla Michelin che questi ragazzi non potranno mai permettersi.
Avete mai considerato l’impatto che la votazione del 14 dicembre ha sull’educazione dei giovani italiani? La morale è che con i soldi si può far tutto: con trenta denari tutti, o quasi, sono disposti a diventare giuda e mercenari al soldo di chi paga o offre poltrone. Piuttosto che parlare della confusione che regnava a Roma il 14 (peraltro con provocatori pagati che lanciavano petardi, tutti inspiegabilmente liberati il giorno dopo), non si dovrebbe cercare di creare spazi politici nei quali i giovani possano crescere e fare esperienza? Dove stanno? Nella tv sempre più diseducativa? Nelle chiese dove l’età media è intorno ai 75 anni? In quali partiti: quelli dei 30 denari? O forse i giovani «proletari» dovrebbero leggere Italians prima di piazzarsi alla cassa dell’ipermercato e dire «Ha la tessera»?
Forse oltre che condannare si dovrebbe parlare anche della solitudine e dell’abbandono dei giovani. Cordialità,
Paolo Giunta La Spada, paologls@yahoo.it
«Avevano picconi e accette Noi i bersagli per 1.200 euro» - Corriere della Sera
Noi i bersagli per 1.200 euro» - Corriere della Sera
Il poliziotto: mi chiamano Drago, se arrestassero mio figlio lo picchierei
Da un commento:
analisi18.12|13:27biffosQueste sono parole dettate dall'amarezza. Poi, che i poliziotti guadagnino poco, non è certo colpa dei governi di sinistra. Nè di queli di destra, o forse di entrambi. I poliziotti sono naturalmente in prima linea quando la "folla", o pochi delinquenti, perde la ragione, siano essi ad una partita od ad una manifestazione. Però dobbiamo esaminare i fatti con occhio critico e dire tutto: 1.giusto è condannare chi ha sbagliato, ma sbagliato è condannare uno che magari non è colpevole. 2.è più grave un poliziotto che rompe la testa ad un ragazzino che magari urlava solo, che il contrario. A titolo personale trovo poi deprimente sentire dire "Se arrestassero mio figlio lo picchierei". Avrebbe potuto dire, "trovo giusto sia condannato, se colpevole". Sarà l'amarezza, ma mi sembra un uomo pervaso dalla rabbia. In questa nazione la rabbia è salita a livelli molto alti, e se la politica, a partire dal Premier pluricondannato ma pluriammirato da alcuni, non cambia registro, son dolori per tutti. Perchè io ho solo una certezza, perchè si viva civilmente, vanno esecrati tutti i comportamenti asociali, dalla evasione fiscale alla rottura delle vetrine, indipendentemente da chi li fa, dal deputato all'extracomunitario. Se non siamo d'accordo tutti su quello, la minoranza che vuole gli scontri, ed i manganellatori vinceranno.
venerdì 17 dicembre 2010
mercoledì 15 dicembre 2010
Dimostrante o provocatore? - Repubblica.it
ROMA - Ma chi è l'uomo con giubbotto beige, sempre accanto agli agenti, che poi si scaglia contro i blindati della polizia? Il giorno dopo i gravissimi incidenti di Roma, grazie alle numerose testimonianze fotografiche, il caso è aperto.
«L’italia censura internet per favorire Berlusconi»
“L’Italia peggio della Cina”, questo deve aver pensato David Thorne ambasciatore Usa in Italia quando redigeva i due cabli da spedire al Dipartimento di Stato.
martedì 14 dicembre 2010
lunedì 13 dicembre 2010
domenica 12 dicembre 2010
Il fumo di Bossi - Italians - Corriere della Sera
Caro Beppe, sperando che un ottimo giornalista come Gramellini non me ne voglia se "sfrutto" il suo "Buongiorno" per scrivere queste righe, vorrei pubblicamente porre questo semplice quesito: "la legge è uguale per tutti?". Pare, dopo gli ultimi eventi politici, che così non sia. Tuttavia, senza addentrarsi nelle polemiche politiche, e semplicemente osservando una foto pubblicata da "La Stampa", la risposta più ovvia è "No". Seppur oggetto dell'articolo non fosse il Bossi adorante il dio Po, viene da chiedersi come mai a lui sia permesso fumare in un locale chiuso, pubblico, mentre il "comune" cittadino venga prima redarguito e successivamente multato. Mi fa venire in mente un passato nemmeno tanto lontano durante il quale molti medici nei corridoi degli ospedali e nei reparti fumavano, in barba al divieto, mentre ai pazienti e visitatori questo non era concesso. Per fortuna i medici non fumano più negli ospedali o comunque verrebbero ripresi dai loro stessi colleghi. Perchè ai politici è permesso trasgredire?
Francesca Coltellaro, denever@libero.it
Perché sono i nuovi signori, signorini e signorotti, oh bella. A noi è consentito applaudirli, adularli, perfino aggirarli. Criticarli, no.
Venire trattato da suddito - Italians - Corriere della Sera
Caro Beppe, io credo umilmente che quando un deputato del Parlamento italiano definisce uno squallido mercatino di parlamentari in vista di un voto di fiducia, di cui si vergognerebbero anche i trafficanti da bassifondi del porto, "libera dialettica parlamentare", non ci sia più niente, ma proprio più niente da fare. Sembra la caduta dell'impero romano... Tuttavia è troppo comodo, e inutile, lanciare anatemi e dispensare a una classe politica la colpa. La colpa è di chi ha permesso tutto questo, cioè ogni italiano, rinunciando a essere cittadino, e accontentandosi di venire trattato da suddito. Tu che ne pensi?
Andrea Bono, andrea_bono_au@yahoo.com.au
Penso che sarebbe ora di reagire. Ma come? Un buon partito, con un programma chiaro e un leader credibile avrebbe oggi un grande mercato. Ma dov'è?
venerdì 10 dicembre 2010
Nella scuola pubblica si impara di più - L'Italia in basso per colpa delle private - Repubblica.it
giovedì 9 dicembre 2010
Anche a Londra sfilano i book-bloc - Corriere della Sera
Inventati a Roma dagli studenti della Sapienza, ribattezzati dal collettivo Wu Ming book-bloc, i libro-scudi sono apparsi anche a Londra (Indymedia)
La legge del Messico | Mondo | Il Post
mercoledì 8 dicembre 2010
Le vespe a energia solare | Scienza | Il Post
Ricordando Cerutti Gino (il re del Giambellino) - Italians - Corriere della Sera
Caro dottor Severgnini,
sono attivista militante nelle file del partito «Nome e Cognome»: lo scontro con gli avversari del «Cognome e Nome» è durissimo. Mi sarebbe utile un suo articolo di qualche anno fa in cui mostrava cosa può succedere a Gino Cerutti se diventa Cerutti Gino. C'era anche la citazione di una lettera di Manzoni, in cui chiaramente il Nostro inorridiva all'idea che gli fosse attribuito un testo firmato Manzoni Alessandro. Mi spavento anch'io solo a vederlo scritto. Mi può indicare dove posso trovare il testo?
Patrizia Lotti, lottipatrizia@libero.it
Buondì, lottatrice Lotti: condivido la sua lotta. Lottiamo insieme!
Quel pezzo era uscito nella mia subrica «L'uomo del sabato» su Io Donna/Corsera il 20 gennaio 2007. L'ho inserito - ampliandolo - nel mio libro L'italiano. Lezioni semiserie (Rizzoli Bur), pagina 65. Comunque, eccolo qui.
Nel 1866, a chi gli domandava se fosse davvero lui l'autore di un sonetto firmato "Manzoni Alessandro", l'ottantunenne autore dei Promessi Sposi rispose seccato: "Sarebbe per me nota sufficiente di falsità il vedere che il cognome ci si trova anteposto al nome di battesimo, cosa non mai usata da me nel sottoscrivermi".
Bravo, don Lisander. Così si fa: duro, puro e chiaro. Il cognome prima del nome si può usare solo sugli elenchi (per facilitare la ricerca); o in alcuni moduli prestampati. Ma quando esiste la libera scelta, non sia mai. Il cognome prima del nome è una genuflessione inconscia. "Sono Pinco Pallino!" è, in fondo, una forma di orgoglio pinchesco. "Sono Pallino Pinco..." vuol dire presentarsi come un suddito, un numero, uno dei tanti pallini di questo mondo.
Il cognome prima del nome è un indicatore psicosociale, come la presenza di tatuaggi e l'avambraccio sinistro sul tavolo mentre si mangia. Queste cose le avrebbe potute fare Eugenio Montale, se avesse voluto; voi ed io, no. Una lettera firmata "Piselli Luigino" indica che il poveretto, oltre a un cognome complicato, ha anche un atteggiamento sbagliato. C'è servilismo, in quell'inversione. Inevitabile per una recluta il primo giorno di caserma, mezzo secolo fa; non per Luigino Piselli, cittadino italiano del XXI secolo.
Ricordate il Cerutti Gino di Giorgio Gaber ("Il suo nome era Cerutti Gino/ ma lo chiamavan Drago /Gli amici al bar del Giambellino / dicevan ch'era un mago"). Il cognome anteposto al nome era un modo efficace d'indicare l'ambiente milanese in cui si muoveva il personaggio. Ma ciò che era stilisticamente possibile in un bar del Giambellino nel 1962 è improponibile in un caffè di corso Magenta nel 2007. Cerutti Gino ha lasciato il posto a Gino Cerutti: un nome con cui - Gaber sarebbe sorpreso - puoi anche lanciare una linea di abbigliamento per giovani.
Insomma: se anteporre il cognome al nome è una dichiarazione, un vezzo o una provocazione, fate pure. Altrimenti, lasciate perdere. L'unica lingua europea in cui esiste questa regola è l'ungherese (ceppo ugro-finnico). Ecco: se vi chiamate Miklos di nome e " Vasarhely di cognome, presentatevi pure come Vasarhely Miklos" In tutti gli altri casi, date retta a Sandrino Manzoni e al sottoscritto.
martedì 7 dicembre 2010
I due volti della vita nell'Isola - Regione Autonoma della Sardegna
Italia Oggi: qualità bassa. Per il Sole va meglio
Secondo Italia Oggi non si vive bene in nessuna provincia sarda. Un'indagine del quotidiano finanziario esclude la Sardegna dalle aree del benessere.
lunedì 6 dicembre 2010
Qualità della vita 2010: - Il Sole 24 ORE
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-06/classifica-sole-qualita-vita-081631.shtml?uuid=AYKWOWpC
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-06/grosseto-contenti-milano-londra-063608.shtml?uuid=AY7uOVpC
domenica 5 dicembre 2010
Tolti tutti i finanziamenti, cos�le Ferrovie hanno cancellato l'isola | la Nuova Sardegna
La camorra dai Borbone a oggi - Corriere della Sera
Dedicato al suo allievo Roberto Saviano (il quale «voleva combattere la camorra, e l’ha fatto») il compatto volume in cui Francesco Barbagallo, professore di storia contemporanea presso l’Università Federico II di Napoli, ha trasfuso la sintesi di decenni di studi dedicati alla criminalità organizzata campana (Storia della camorra, Laterza, pp. 312, € 18) non può - per struttura e per contenuti - essere confuso con uno dei tanti contributi sociologici o giornalistici, più o meno approssimativi, pubblicati sull’argomento. Si tratta, invece, di un’opera completa, condotta secondo i metodi della ricerca storica, che attraverso un linguaggio scorrevole (e grazie anche ad un ampio apparato bibliografico e cartografico) delinea anzitutto la storia del fenomeno camorristico, e poi ne descrive la realtà odierna, fino agli eventi degli ultimi mesi.
Scorrono così sotto gli occhi del lettore - alla luce dei rivolgimenti che, nell’ 800, condussero alla caduta del regno borbonico ed all’unità nazionale - circa due secoli di storia di Napoli e delle regioni circostanti, osservati dal particolare punto di vista dello sviluppo di una struttura criminale, alimentata all’origine dalle masse popolari delle città e delle campagne: al punto da formare una sorta di «aristocrazia della plebe», dedita all’estorsione nelle sue diverse forme ed al controllo dei mercati e dei traffici illeciti. Dall’arrivo dei «piemontesi» alle prime inchieste contro la corruzione politico-amministrativa nell’area napoletana, dall’offensiva dei «reali carabinieri» all’inizio del ’900 alle alterne vicende durante il fascismo, fino all’avvento della Repubblica, la storia della camorra si è costantemente orientata nel senso di sfruttare l’assenza o le connivenze degli apparati statali, allo scopo di realizzare il controllo delle più lucrose attività produttive e lo sfruttamento dei deboli, non tutelati dalle pubbliche autorità.
Negli ultimi cinquant’anni, poi, la camorra comincia ad evolversi anche verso modelli più consoni alle moderne espressioni della criminalità organizzata, pur mantenendo quella struttura organizzativa di tipo orizzontale, sulla base di clan familiari, che la distingue, per esempio, dalla forte struttura verticistica tipica di «Cosa nostra». Senza rinunciare alla tradizionale vocazione verso le pratiche estorsive, le famiglie camorristiche si «rinnovano», entrando nel grande giro affaristico - a livello globale - del contrabbando e del traffico di stupefacenti, ma avendo sempre cura di mantenere buoni rapporti con certi esponenti del potere politico locale e nazionale, in modo da riuscire a godere, all’occorrenza, di coperture e di favori.
Il resto è storia recente, sulla quale l’autore si sofferma con lucidità di analisi, sforzandosi di collegare il presente al passato. Emergono così, sullo sfondo delle faide ricorrenti tra famiglie rivali - a partire dal malaffare e dalle ruberie conseguenti alla ricostruzione dopo il terremoto del 1980 - episodi ed immagini ben noti alle cronache, con i quali si intrecciano gli sforzi operati dagli organi della magistratura e della polizia (grazie anche ai contributi di alcuni «pentiti») per contrastare l’espandersi della piaga camorristica verso settori all’apparenza leciti: dalle imprese edili alle attività commerciali al traffico dei rifiuti. Le ultime pagine sono dedicate alla conclusione, dopo 17 anni, del grande «processo Spartacus», con le gravi condanne ormai definitive inflitte a numerosi esponenti del «clan del casalesi». Di qui anche una prospettiva di speranza per il futuro, pur nella consapevolezza che la repressione penale da sola non può bastare per sconfiggere la camorra, e soprattutto la mentalità che la sostiene.
Vittorio Grevi03 dicembre 2010
E' morto Vittorio Grevi - 04 dicembre 2010
http://www.corriere.it/cronache/10_dicembre_04/vittorio-grevi_24d1b1e8-ffbb-11df-8466-00144f02aabc.shtml
Il Fatto Quotidiano > Finlandia, tempi lunghi per il nuclearedi terza generazione
A Olkiluoto da cinque anni si costruisce un nuovo reattore nucleare, realizzato con la stessa tecnologia che l'Italia ha scelto per il ritorno all'atomo. I costi sono raddoppiati, tra intralci burocratici e problemi di sicurezza
sabato 4 dicembre 2010
Manifesto Sardo - Banditi di pianura
Il 21 aprile 1814 una “quadriglia” di banditi irrompe a cavallo nell’abitato di un paese ai piedi del Montiferru. Sono una decina, armati di schioppi e sciabole. La popolazione più povera fa finta di non vedere, i benestanti si barricano in casa. I banditi battono Continua »
Manifesto Sardo � Blog Archive � Politicamente scorretto
Permettetemi di essere un po’ scorretto politicamente, ma non amo molto le ipocrisie e i paternalismi, ancor meno quando sono rivolti a delle categorie come quella dei giovani. Mi riferisco al dibattito che si è sviluppato in sala e poi sul web a seguito dell’intervento di un giovane durante la serata in sostegno del Manifesto, svoltasi lunedì 15 novembre scorso.
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venerdì 3 dicembre 2010
Giornalista si finge profugo: assolto - Rainews24.it
Fabrizio Gatti "ha mentito per un interesse superiore"
In un reportage che raccontava la sua permanenza nel Cpt, Fabrizio Gatti sull'Espresso denunciò le condizioni in cui vivevano i profughi. Accusato di aver dato false generalità, era finito sotto processo ad Agrigento.
giovedì 2 dicembre 2010
Pena di morte, nuove accuse a Hospira "Italia fonte principale per le esecuzioni" - Repubblica.it
Presentato a Roma da Nessuno Tocchi Caino e Reprieve il dossier "Commercio Letale". Nel mirino lo stabilimento di Liscate della società Usa, da gennaio 2011 principale produttore di Pentotal, il farmaco utilizzato nelle iniezioni letali. Le accuse: "Obsoleto per gli ospedali. Sanno che è usato solo nei penitenziari, forti pressioni dagli stati americani". Intanto il governo inglese ne ha bloccato le esportazioni
Inghilterra: studenti ancora in piazza Imponente protesta a Londra - Corriere della Sera
Zumpa-pa zumpa-pa zumpa-pa-pa questo è valzer del danno erariale...
su La7 va in onda Exit il programma di Ilaria d'Amico; si parla di futuro, giovani, università etc... Si parla anche delle cartolarizzazioni di Tremonti, un tentativo una tantum di rimediare liquidità per le casse dello stato, un tentativo fallimentare nella forma e nella pratica. Nel servizio andato in onda, da Roma si approda a Oristano al "quartiere finanziario", c'era un edificio dell'Inpad da vendere valutato 6 milioni di euro messo all'asta per cinque e alla fine venduto per tre.
Lo Stato da questa vendita ci ha perso 3 milioni di euro.
O forse no.
A quanto pare durante la vendita, a causa di imprecisioni dell'atto catastale, sono stati inseriti altri due edifici che assieme al primo ammontano al valore di 16 milioni di euro. Sedici milioni di euro venduti per tre milioni di euro!
13 milioni di danni.
O forse no.
Andando a vedere chi abita questi edifici si scopre che gli inquilini sono lo Stato:
Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e INPS.
I proventi dei loro affitti permetteranno all'acquirente (non è stato nominato nel servizio) di rifarsi dell'investimento in tre anni, da quel momento incomincerà a guadagnare e lo Stato a spendere.
Chiesti lumi nella sede dell'Inpad a Cagliari, viene intervistata la funzionaria che aveva scoperto l'errore ma che allontanata dopo la segnalazione del problema non ha potuto fare nulla: dichiara che con tutti quei soldi persi sono stati bruciati i fondi pensione delle generazioni future.
La Corte dei Conti indaga, ma con tutte le norme a tutela dei colletti bianchi che periodicamente i politici collusi in questo sistema clientelare sfornano chissà se riusciranno ad ottenere qualche risultato.
La puntata di Exit: http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50195887
La Nasa: ci sono alieni sulla Terra "Un microbo vive in ambiente letale" - Repubblica.it
Utilizza l'arsenico per vivere e dunque - dicono i ricercatori - ci sono altre forme di vita rispetto a quelle conosciute finora. "E questo potrà avere conseguenze sulla ricerca di forme di vita extraterrestre"
mercoledì 1 dicembre 2010
E MADIA SI ASTENNE - The Daily Week
Possono i deputati democratici Marianna Madia, Livia Turco e Gianni Cuperlo preferire i soldi ai partiti piuttosto che stabilizzare i ricercatori. Sembra impossibile anche solo pensarlo, ma possono. La storia è semplice.
Continua a leggere...
I buchi neri bloccano la nascita delle stelle - Corriere della Sera
Quando divorano la materia lanciano «potenti flussi di radiazioni e di gas roventi ad altissima velocità» spiegano i ricercatori. Questi getti si diffondono tra gli ammassi per milioni di anni luce riscaldando l’ambiente e impedendo la formazione di nuove stelle perché la materia rimane allo stato gassoso.
BRANCALEONE E GLI STUDENTI
Lo striscione degli studenti di Napoli per Monicelli (foto Controluce) |
Concluse le indagini su Cosentino, pm: legami con i Casalesi
Sostegno elettorale ricevuto a piu' riprese dal clan dei casalesi, e ricambiato "con continuita' e stabilita"'.
Da La Repubblica: Scacco matto a Cosentino inchiesta verso la chiusura
A favore di Cosentino ci sono le due pronunce del Parlamento, quella che ha negato l´arresto e il voto con il quale non è stato autorizzato l´uso di 46 telefonate intercettate durante le indagini. Contro quest´ultima decisione i magistrati potrebbero rivolgersi alla Corte Costituzionale. Ma questa mossa non dovrebbe interferire sui tempi della chiusura dell´inchiesta. Dopo la notifica dell´avviso, la difesa di Cosentino avrà venti giorni di tempo per presentare memorie, sollecitare supplementi d´indagine o chiedere l´interrogatorio. Poi la Procura deciderà se chiedere il rinvio a giudizio (soluzione che al momento appare scontata) oppure l´archiviazione. Durante le indagini i pm, Milita e Narducci hanno interrogato numerosi collaboratori di giustizia, dall´imprenditore Gaetano Vassallo, principale accusatore di Cosentino, il quale ne ha sempre contestato le affermazioni, all´ex boss della Sanità e poi del Casertano, Luigi Guida.
Federalismo, "licenziati" i governatori con i conti in rosso
Federalismo, "licenziati" i governatori con i conti in rosso
Ma Berlusconi (e tutti gli altri) con la scusa che è stato eletto dal popolo e che quindi deve governare può non farsi processare... In uno schema di Stato federale come vuole il governo è possibile che il voto per una Regione valga meno di quello per il Parlamento?Secondo il provvedimento per i presidenti di Regione, comprese quelle autonome, che non adempiono ai piani di rientro della sanita', sforano il patto di stabilita' e per due anni aumentano oltre il limite consentito l'addizionale Irpef, il governo puo' chiedere al presidente della Repubblica la rimozione, e alla lista che li ha sostenuti viene decurtato del 30% il rimborso elettorale.