titolo di Repubblica.it Bologna
venerdì 31 dicembre 2010
giovedì 30 dicembre 2010
Abbiamo denunciato Radio Padania
Ieri sono andata in Questura. E ho denunciato Radio Padania. Perché non si può ascoltare senza reagire, senza fare niente il "movimento studentesco padano" invitare i poliziotti a picchiare duro, a spaccare le ossa ai manifestanti (precisando certo dei centri sociali, quei bastardi), "Fateci sentire il crac delle ossicina del braccio..." .
martedì 28 dicembre 2010
domenica 26 dicembre 2010
Noi "novantini" cercheremo di cambiare tutto questo - Italians - Corriere della Sera
«Non puoi cambiare il mondo, ma puoi cambiare i fatti. E quando cambi i fatti, cambi i punti di vista. E se cambi i punti di vista, puoi cambiare un voto. E quando cambi un voto, puoi cambiare il mondo». (Depeche Mode).
sabato 25 dicembre 2010
venerdì 24 dicembre 2010
Il pc �nato in Grecia 2000 anni fa - Tecnologia e Internet - ANSA.it
Calcolava il moto dei corpi celesti. Uno scienziato l'ha rifatto coi Lego. Ecco il VIDEO
ROMA - Il più antico pc del mondo risale a 2000 anni fa, ed è stato costruito in Grecia. Si chiamava Antikythera, ed è stato ritrovato in fondo al mare nel 1901, sul relitto di una nave, chiamata Antikythera. E oggi, riferisce la rivista New Scientist, uno scienziato l'ha riprodotto. Con i mattoncini Lego.
Per anni gli studiosi si sono interrogati su come funzionasse il pesante oggetto in pietra e legno, mosso da numerose leve. Poi i raggi X hanno aiutato a dare una prima interpretazione. Oggi il designer Andrew Carol ha costruito una copia funzionante del meccanismo Antikythera, il computer astronomico che si ritiene risalga al 150 AC.
La sua eccezionale complessità, hanno rilevato gli scienziati, ha reso impossibile costruirne una replica funzionante fino ad oggi. Per questo, con la riproduzione di Lego, per la prima volta il computer più antico del mondo rivive davvero. Il video è tratto dalla rivista New Scientist.
Natale e auguri falsi - Italians - Corriere della Sera
Caro Beppe,
in questi giorni ricevo, come tante altre persone, mille auguri di buon Natale, per lo più falsi e superficiali, detti per dovere e assolutamente non sentiti perché è scortese non farli, come se lo fosse meno farli in modo così frivolo e in più farsene accorgere.
Ieri, invece, sono andato ad assistere alla recita di Natale di mio figlio che frequenta un asilo di suore ad Alessandria, dove vivo con la mia famiglia. Queste donne dedicano la loro vita in modo gratuito ai bimbi, qualsiasi sia la loro razza, il colore della pelle e il loro stato sociale, senza mai chiedere nulla in cambio. Ebbene, non mi hanno fatto nessun augurio diretto né alcun regalo, ma mi hanno reso felice ricordandomi con il loro esempio quale è il significato del Natale, e più in generale del messaggio cristiano, in cui ho sempre creduto: il dono gratuito e l’accoglienza.
Quindi, pensando a questo insegnamento, auguro a te, e a tutti gli Italians in generale mille auguri di buon Natale per tenermi compagnia, gratuitamente, ogni giorno e darmi sempre nuovi spunti di riflessione.
Buon Natale.
Andrea Stefano Ivaldi, ivaldiandreastefano@libero.it
Troppi auguri di buon... qualcosa - Italians - Corriere della Sera
Egregio Bsev,
mi piacerebbe conoscere la sua opinione sull'abitudine degli italiani, ormai da qualche anno, di augurare buon... per ogni sorta di azione si possa compiere. Improbabili buono shopping, buoni compiti, buon divorzio etc, senza parlare del buona giornata, che ormai fa venire la nausea tanto viene ripetuto.
Cinzia Rossi Aliprandi, giorgioaliprandi@alice.it
Abusiamo di «buono» perché stiamo diventando più cattivi. Un peccato linguistico e non solo.
giovedì 23 dicembre 2010
mercoledì 22 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
lunedì 20 dicembre 2010
domenica 19 dicembre 2010
sabato 18 dicembre 2010
G8, De Gennaro depistò le indagini per coprire l'insuccesso del servizio d'ordine - Corriere della Sera
Pubblicata la motivazione della sentenza della Corte d'Appello: «Delitto contro l'attività giudiziaria»
I giovani e la lezione del 14 dicembre - Italians - Corriere della Sera
Cari Italians,
la violenza di piazza è da condannare, non c’è giustificazione. Non giustifico, ma voglio comprendere, cosa che i giornalisti italiani in questi giorni non stanno facendo.
Che spazi sociali, culturali e politici hanno i giovani di oggi? Cosa può sperare della sua vita un giovane che non fa parte delle classi medie e alte? Di fare il cassiere al supermercato a 750 euro al mese? O l’ascensorista al grand hotel (se raccomandato) così arrotonda con le mance di Natale? §
Le prospettive di mobilità sociale in un’Italia dove conta solo la famiglia di provenienza e le relative conoscenze, sono ridotte a zero: per cambiare si deve studiare molto in scuole che non tutti si possono permettere, essere molto bravi e anche molto fortunati. Comunque la massa, al 99%, rimarrà nei call center, alla cassa del supermercato, all’ascensore, in oscuri uffici. Come passa il tempo libero questa massa? Non nei locali alla moda segnalati dal Gambero Rosso e dalla Michelin che questi ragazzi non potranno mai permettersi.
Avete mai considerato l’impatto che la votazione del 14 dicembre ha sull’educazione dei giovani italiani? La morale è che con i soldi si può far tutto: con trenta denari tutti, o quasi, sono disposti a diventare giuda e mercenari al soldo di chi paga o offre poltrone. Piuttosto che parlare della confusione che regnava a Roma il 14 (peraltro con provocatori pagati che lanciavano petardi, tutti inspiegabilmente liberati il giorno dopo), non si dovrebbe cercare di creare spazi politici nei quali i giovani possano crescere e fare esperienza? Dove stanno? Nella tv sempre più diseducativa? Nelle chiese dove l’età media è intorno ai 75 anni? In quali partiti: quelli dei 30 denari? O forse i giovani «proletari» dovrebbero leggere Italians prima di piazzarsi alla cassa dell’ipermercato e dire «Ha la tessera»?
Forse oltre che condannare si dovrebbe parlare anche della solitudine e dell’abbandono dei giovani. Cordialità,
Paolo Giunta La Spada, paologls@yahoo.it
«Avevano picconi e accette Noi i bersagli per 1.200 euro» - Corriere della Sera
Noi i bersagli per 1.200 euro» - Corriere della Sera
Il poliziotto: mi chiamano Drago, se arrestassero mio figlio lo picchierei
Da un commento:
analisi18.12|13:27biffosQueste sono parole dettate dall'amarezza. Poi, che i poliziotti guadagnino poco, non è certo colpa dei governi di sinistra. Nè di queli di destra, o forse di entrambi. I poliziotti sono naturalmente in prima linea quando la "folla", o pochi delinquenti, perde la ragione, siano essi ad una partita od ad una manifestazione. Però dobbiamo esaminare i fatti con occhio critico e dire tutto: 1.giusto è condannare chi ha sbagliato, ma sbagliato è condannare uno che magari non è colpevole. 2.è più grave un poliziotto che rompe la testa ad un ragazzino che magari urlava solo, che il contrario. A titolo personale trovo poi deprimente sentire dire "Se arrestassero mio figlio lo picchierei". Avrebbe potuto dire, "trovo giusto sia condannato, se colpevole". Sarà l'amarezza, ma mi sembra un uomo pervaso dalla rabbia. In questa nazione la rabbia è salita a livelli molto alti, e se la politica, a partire dal Premier pluricondannato ma pluriammirato da alcuni, non cambia registro, son dolori per tutti. Perchè io ho solo una certezza, perchè si viva civilmente, vanno esecrati tutti i comportamenti asociali, dalla evasione fiscale alla rottura delle vetrine, indipendentemente da chi li fa, dal deputato all'extracomunitario. Se non siamo d'accordo tutti su quello, la minoranza che vuole gli scontri, ed i manganellatori vinceranno.
venerdì 17 dicembre 2010
mercoledì 15 dicembre 2010
Dimostrante o provocatore? - Repubblica.it
ROMA - Ma chi è l'uomo con giubbotto beige, sempre accanto agli agenti, che poi si scaglia contro i blindati della polizia? Il giorno dopo i gravissimi incidenti di Roma, grazie alle numerose testimonianze fotografiche, il caso è aperto.
«L’italia censura internet per favorire Berlusconi»
“L’Italia peggio della Cina”, questo deve aver pensato David Thorne ambasciatore Usa in Italia quando redigeva i due cabli da spedire al Dipartimento di Stato.
martedì 14 dicembre 2010
lunedì 13 dicembre 2010
domenica 12 dicembre 2010
Il fumo di Bossi - Italians - Corriere della Sera
Caro Beppe, sperando che un ottimo giornalista come Gramellini non me ne voglia se "sfrutto" il suo "Buongiorno" per scrivere queste righe, vorrei pubblicamente porre questo semplice quesito: "la legge è uguale per tutti?". Pare, dopo gli ultimi eventi politici, che così non sia. Tuttavia, senza addentrarsi nelle polemiche politiche, e semplicemente osservando una foto pubblicata da "La Stampa", la risposta più ovvia è "No". Seppur oggetto dell'articolo non fosse il Bossi adorante il dio Po, viene da chiedersi come mai a lui sia permesso fumare in un locale chiuso, pubblico, mentre il "comune" cittadino venga prima redarguito e successivamente multato. Mi fa venire in mente un passato nemmeno tanto lontano durante il quale molti medici nei corridoi degli ospedali e nei reparti fumavano, in barba al divieto, mentre ai pazienti e visitatori questo non era concesso. Per fortuna i medici non fumano più negli ospedali o comunque verrebbero ripresi dai loro stessi colleghi. Perchè ai politici è permesso trasgredire?
Francesca Coltellaro, denever@libero.it
Perché sono i nuovi signori, signorini e signorotti, oh bella. A noi è consentito applaudirli, adularli, perfino aggirarli. Criticarli, no.
Venire trattato da suddito - Italians - Corriere della Sera
Caro Beppe, io credo umilmente che quando un deputato del Parlamento italiano definisce uno squallido mercatino di parlamentari in vista di un voto di fiducia, di cui si vergognerebbero anche i trafficanti da bassifondi del porto, "libera dialettica parlamentare", non ci sia più niente, ma proprio più niente da fare. Sembra la caduta dell'impero romano... Tuttavia è troppo comodo, e inutile, lanciare anatemi e dispensare a una classe politica la colpa. La colpa è di chi ha permesso tutto questo, cioè ogni italiano, rinunciando a essere cittadino, e accontentandosi di venire trattato da suddito. Tu che ne pensi?
Andrea Bono, andrea_bono_au@yahoo.com.au
Penso che sarebbe ora di reagire. Ma come? Un buon partito, con un programma chiaro e un leader credibile avrebbe oggi un grande mercato. Ma dov'è?
venerdì 10 dicembre 2010
Nella scuola pubblica si impara di più - L'Italia in basso per colpa delle private - Repubblica.it
giovedì 9 dicembre 2010
Anche a Londra sfilano i book-bloc - Corriere della Sera
Inventati a Roma dagli studenti della Sapienza, ribattezzati dal collettivo Wu Ming book-bloc, i libro-scudi sono apparsi anche a Londra (Indymedia)
La legge del Messico | Mondo | Il Post
mercoledì 8 dicembre 2010
Le vespe a energia solare | Scienza | Il Post
Ricordando Cerutti Gino (il re del Giambellino) - Italians - Corriere della Sera
Caro dottor Severgnini,
sono attivista militante nelle file del partito «Nome e Cognome»: lo scontro con gli avversari del «Cognome e Nome» è durissimo. Mi sarebbe utile un suo articolo di qualche anno fa in cui mostrava cosa può succedere a Gino Cerutti se diventa Cerutti Gino. C'era anche la citazione di una lettera di Manzoni, in cui chiaramente il Nostro inorridiva all'idea che gli fosse attribuito un testo firmato Manzoni Alessandro. Mi spavento anch'io solo a vederlo scritto. Mi può indicare dove posso trovare il testo?
Patrizia Lotti, lottipatrizia@libero.it
Buondì, lottatrice Lotti: condivido la sua lotta. Lottiamo insieme!
Quel pezzo era uscito nella mia subrica «L'uomo del sabato» su Io Donna/Corsera il 20 gennaio 2007. L'ho inserito - ampliandolo - nel mio libro L'italiano. Lezioni semiserie (Rizzoli Bur), pagina 65. Comunque, eccolo qui.
Nel 1866, a chi gli domandava se fosse davvero lui l'autore di un sonetto firmato "Manzoni Alessandro", l'ottantunenne autore dei Promessi Sposi rispose seccato: "Sarebbe per me nota sufficiente di falsità il vedere che il cognome ci si trova anteposto al nome di battesimo, cosa non mai usata da me nel sottoscrivermi".
Bravo, don Lisander. Così si fa: duro, puro e chiaro. Il cognome prima del nome si può usare solo sugli elenchi (per facilitare la ricerca); o in alcuni moduli prestampati. Ma quando esiste la libera scelta, non sia mai. Il cognome prima del nome è una genuflessione inconscia. "Sono Pinco Pallino!" è, in fondo, una forma di orgoglio pinchesco. "Sono Pallino Pinco..." vuol dire presentarsi come un suddito, un numero, uno dei tanti pallini di questo mondo.
Il cognome prima del nome è un indicatore psicosociale, come la presenza di tatuaggi e l'avambraccio sinistro sul tavolo mentre si mangia. Queste cose le avrebbe potute fare Eugenio Montale, se avesse voluto; voi ed io, no. Una lettera firmata "Piselli Luigino" indica che il poveretto, oltre a un cognome complicato, ha anche un atteggiamento sbagliato. C'è servilismo, in quell'inversione. Inevitabile per una recluta il primo giorno di caserma, mezzo secolo fa; non per Luigino Piselli, cittadino italiano del XXI secolo.
Ricordate il Cerutti Gino di Giorgio Gaber ("Il suo nome era Cerutti Gino/ ma lo chiamavan Drago /Gli amici al bar del Giambellino / dicevan ch'era un mago"). Il cognome anteposto al nome era un modo efficace d'indicare l'ambiente milanese in cui si muoveva il personaggio. Ma ciò che era stilisticamente possibile in un bar del Giambellino nel 1962 è improponibile in un caffè di corso Magenta nel 2007. Cerutti Gino ha lasciato il posto a Gino Cerutti: un nome con cui - Gaber sarebbe sorpreso - puoi anche lanciare una linea di abbigliamento per giovani.
Insomma: se anteporre il cognome al nome è una dichiarazione, un vezzo o una provocazione, fate pure. Altrimenti, lasciate perdere. L'unica lingua europea in cui esiste questa regola è l'ungherese (ceppo ugro-finnico). Ecco: se vi chiamate Miklos di nome e " Vasarhely di cognome, presentatevi pure come Vasarhely Miklos" In tutti gli altri casi, date retta a Sandrino Manzoni e al sottoscritto.
martedì 7 dicembre 2010
I due volti della vita nell'Isola - Regione Autonoma della Sardegna
Italia Oggi: qualità bassa. Per il Sole va meglio
Secondo Italia Oggi non si vive bene in nessuna provincia sarda. Un'indagine del quotidiano finanziario esclude la Sardegna dalle aree del benessere.
lunedì 6 dicembre 2010
Qualità della vita 2010: - Il Sole 24 ORE
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-06/classifica-sole-qualita-vita-081631.shtml?uuid=AYKWOWpC
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-06/grosseto-contenti-milano-londra-063608.shtml?uuid=AY7uOVpC
domenica 5 dicembre 2010
Tolti tutti i finanziamenti, cos�le Ferrovie hanno cancellato l'isola | la Nuova Sardegna
La camorra dai Borbone a oggi - Corriere della Sera
Dedicato al suo allievo Roberto Saviano (il quale «voleva combattere la camorra, e l’ha fatto») il compatto volume in cui Francesco Barbagallo, professore di storia contemporanea presso l’Università Federico II di Napoli, ha trasfuso la sintesi di decenni di studi dedicati alla criminalità organizzata campana (Storia della camorra, Laterza, pp. 312, € 18) non può - per struttura e per contenuti - essere confuso con uno dei tanti contributi sociologici o giornalistici, più o meno approssimativi, pubblicati sull’argomento. Si tratta, invece, di un’opera completa, condotta secondo i metodi della ricerca storica, che attraverso un linguaggio scorrevole (e grazie anche ad un ampio apparato bibliografico e cartografico) delinea anzitutto la storia del fenomeno camorristico, e poi ne descrive la realtà odierna, fino agli eventi degli ultimi mesi.
Scorrono così sotto gli occhi del lettore - alla luce dei rivolgimenti che, nell’ 800, condussero alla caduta del regno borbonico ed all’unità nazionale - circa due secoli di storia di Napoli e delle regioni circostanti, osservati dal particolare punto di vista dello sviluppo di una struttura criminale, alimentata all’origine dalle masse popolari delle città e delle campagne: al punto da formare una sorta di «aristocrazia della plebe», dedita all’estorsione nelle sue diverse forme ed al controllo dei mercati e dei traffici illeciti. Dall’arrivo dei «piemontesi» alle prime inchieste contro la corruzione politico-amministrativa nell’area napoletana, dall’offensiva dei «reali carabinieri» all’inizio del ’900 alle alterne vicende durante il fascismo, fino all’avvento della Repubblica, la storia della camorra si è costantemente orientata nel senso di sfruttare l’assenza o le connivenze degli apparati statali, allo scopo di realizzare il controllo delle più lucrose attività produttive e lo sfruttamento dei deboli, non tutelati dalle pubbliche autorità.
Negli ultimi cinquant’anni, poi, la camorra comincia ad evolversi anche verso modelli più consoni alle moderne espressioni della criminalità organizzata, pur mantenendo quella struttura organizzativa di tipo orizzontale, sulla base di clan familiari, che la distingue, per esempio, dalla forte struttura verticistica tipica di «Cosa nostra». Senza rinunciare alla tradizionale vocazione verso le pratiche estorsive, le famiglie camorristiche si «rinnovano», entrando nel grande giro affaristico - a livello globale - del contrabbando e del traffico di stupefacenti, ma avendo sempre cura di mantenere buoni rapporti con certi esponenti del potere politico locale e nazionale, in modo da riuscire a godere, all’occorrenza, di coperture e di favori.
Il resto è storia recente, sulla quale l’autore si sofferma con lucidità di analisi, sforzandosi di collegare il presente al passato. Emergono così, sullo sfondo delle faide ricorrenti tra famiglie rivali - a partire dal malaffare e dalle ruberie conseguenti alla ricostruzione dopo il terremoto del 1980 - episodi ed immagini ben noti alle cronache, con i quali si intrecciano gli sforzi operati dagli organi della magistratura e della polizia (grazie anche ai contributi di alcuni «pentiti») per contrastare l’espandersi della piaga camorristica verso settori all’apparenza leciti: dalle imprese edili alle attività commerciali al traffico dei rifiuti. Le ultime pagine sono dedicate alla conclusione, dopo 17 anni, del grande «processo Spartacus», con le gravi condanne ormai definitive inflitte a numerosi esponenti del «clan del casalesi». Di qui anche una prospettiva di speranza per il futuro, pur nella consapevolezza che la repressione penale da sola non può bastare per sconfiggere la camorra, e soprattutto la mentalità che la sostiene.
Vittorio Grevi03 dicembre 2010
E' morto Vittorio Grevi - 04 dicembre 2010
http://www.corriere.it/cronache/10_dicembre_04/vittorio-grevi_24d1b1e8-ffbb-11df-8466-00144f02aabc.shtml
Il Fatto Quotidiano > Finlandia, tempi lunghi per il nuclearedi terza generazione
A Olkiluoto da cinque anni si costruisce un nuovo reattore nucleare, realizzato con la stessa tecnologia che l'Italia ha scelto per il ritorno all'atomo. I costi sono raddoppiati, tra intralci burocratici e problemi di sicurezza
sabato 4 dicembre 2010
Manifesto Sardo - Banditi di pianura
Il 21 aprile 1814 una “quadriglia” di banditi irrompe a cavallo nell’abitato di un paese ai piedi del Montiferru. Sono una decina, armati di schioppi e sciabole. La popolazione più povera fa finta di non vedere, i benestanti si barricano in casa. I banditi battono Continua »
Manifesto Sardo � Blog Archive � Politicamente scorretto
Permettetemi di essere un po’ scorretto politicamente, ma non amo molto le ipocrisie e i paternalismi, ancor meno quando sono rivolti a delle categorie come quella dei giovani. Mi riferisco al dibattito che si è sviluppato in sala e poi sul web a seguito dell’intervento di un giovane durante la serata in sostegno del Manifesto, svoltasi lunedì 15 novembre scorso.
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venerdì 3 dicembre 2010
Giornalista si finge profugo: assolto - Rainews24.it
Fabrizio Gatti "ha mentito per un interesse superiore"
In un reportage che raccontava la sua permanenza nel Cpt, Fabrizio Gatti sull'Espresso denunciò le condizioni in cui vivevano i profughi. Accusato di aver dato false generalità, era finito sotto processo ad Agrigento.
giovedì 2 dicembre 2010
Pena di morte, nuove accuse a Hospira "Italia fonte principale per le esecuzioni" - Repubblica.it
Presentato a Roma da Nessuno Tocchi Caino e Reprieve il dossier "Commercio Letale". Nel mirino lo stabilimento di Liscate della società Usa, da gennaio 2011 principale produttore di Pentotal, il farmaco utilizzato nelle iniezioni letali. Le accuse: "Obsoleto per gli ospedali. Sanno che è usato solo nei penitenziari, forti pressioni dagli stati americani". Intanto il governo inglese ne ha bloccato le esportazioni
Inghilterra: studenti ancora in piazza Imponente protesta a Londra - Corriere della Sera
Zumpa-pa zumpa-pa zumpa-pa-pa questo è valzer del danno erariale...
su La7 va in onda Exit il programma di Ilaria d'Amico; si parla di futuro, giovani, università etc... Si parla anche delle cartolarizzazioni di Tremonti, un tentativo una tantum di rimediare liquidità per le casse dello stato, un tentativo fallimentare nella forma e nella pratica. Nel servizio andato in onda, da Roma si approda a Oristano al "quartiere finanziario", c'era un edificio dell'Inpad da vendere valutato 6 milioni di euro messo all'asta per cinque e alla fine venduto per tre.
Lo Stato da questa vendita ci ha perso 3 milioni di euro.
O forse no.
A quanto pare durante la vendita, a causa di imprecisioni dell'atto catastale, sono stati inseriti altri due edifici che assieme al primo ammontano al valore di 16 milioni di euro. Sedici milioni di euro venduti per tre milioni di euro!
13 milioni di danni.
O forse no.
Andando a vedere chi abita questi edifici si scopre che gli inquilini sono lo Stato:
Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e INPS.
I proventi dei loro affitti permetteranno all'acquirente (non è stato nominato nel servizio) di rifarsi dell'investimento in tre anni, da quel momento incomincerà a guadagnare e lo Stato a spendere.
Chiesti lumi nella sede dell'Inpad a Cagliari, viene intervistata la funzionaria che aveva scoperto l'errore ma che allontanata dopo la segnalazione del problema non ha potuto fare nulla: dichiara che con tutti quei soldi persi sono stati bruciati i fondi pensione delle generazioni future.
La Corte dei Conti indaga, ma con tutte le norme a tutela dei colletti bianchi che periodicamente i politici collusi in questo sistema clientelare sfornano chissà se riusciranno ad ottenere qualche risultato.
La puntata di Exit: http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50195887
La Nasa: ci sono alieni sulla Terra "Un microbo vive in ambiente letale" - Repubblica.it
Utilizza l'arsenico per vivere e dunque - dicono i ricercatori - ci sono altre forme di vita rispetto a quelle conosciute finora. "E questo potrà avere conseguenze sulla ricerca di forme di vita extraterrestre"
mercoledì 1 dicembre 2010
E MADIA SI ASTENNE - The Daily Week
Possono i deputati democratici Marianna Madia, Livia Turco e Gianni Cuperlo preferire i soldi ai partiti piuttosto che stabilizzare i ricercatori. Sembra impossibile anche solo pensarlo, ma possono. La storia è semplice.
Continua a leggere...
I buchi neri bloccano la nascita delle stelle - Corriere della Sera
Quando divorano la materia lanciano «potenti flussi di radiazioni e di gas roventi ad altissima velocità» spiegano i ricercatori. Questi getti si diffondono tra gli ammassi per milioni di anni luce riscaldando l’ambiente e impedendo la formazione di nuove stelle perché la materia rimane allo stato gassoso.
BRANCALEONE E GLI STUDENTI
Lo striscione degli studenti di Napoli per Monicelli (foto Controluce) |
Concluse le indagini su Cosentino, pm: legami con i Casalesi
Sostegno elettorale ricevuto a piu' riprese dal clan dei casalesi, e ricambiato "con continuita' e stabilita"'.
Da La Repubblica: Scacco matto a Cosentino inchiesta verso la chiusura
A favore di Cosentino ci sono le due pronunce del Parlamento, quella che ha negato l´arresto e il voto con il quale non è stato autorizzato l´uso di 46 telefonate intercettate durante le indagini. Contro quest´ultima decisione i magistrati potrebbero rivolgersi alla Corte Costituzionale. Ma questa mossa non dovrebbe interferire sui tempi della chiusura dell´inchiesta. Dopo la notifica dell´avviso, la difesa di Cosentino avrà venti giorni di tempo per presentare memorie, sollecitare supplementi d´indagine o chiedere l´interrogatorio. Poi la Procura deciderà se chiedere il rinvio a giudizio (soluzione che al momento appare scontata) oppure l´archiviazione. Durante le indagini i pm, Milita e Narducci hanno interrogato numerosi collaboratori di giustizia, dall´imprenditore Gaetano Vassallo, principale accusatore di Cosentino, il quale ne ha sempre contestato le affermazioni, all´ex boss della Sanità e poi del Casertano, Luigi Guida.
Federalismo, "licenziati" i governatori con i conti in rosso
Federalismo, "licenziati" i governatori con i conti in rosso
Ma Berlusconi (e tutti gli altri) con la scusa che è stato eletto dal popolo e che quindi deve governare può non farsi processare... In uno schema di Stato federale come vuole il governo è possibile che il voto per una Regione valga meno di quello per il Parlamento?Secondo il provvedimento per i presidenti di Regione, comprese quelle autonome, che non adempiono ai piani di rientro della sanita', sforano il patto di stabilita' e per due anni aumentano oltre il limite consentito l'addizionale Irpef, il governo puo' chiedere al presidente della Repubblica la rimozione, e alla lista che li ha sostenuti viene decurtato del 30% il rimborso elettorale.
martedì 30 novembre 2010
Facebook | Roma capitale delle proteste, tensione con le forze dell'ordine
Nel pomeriggio, dopo gli scontri, il corteo si è diretto alla stazione Termini. I manifestanti sono passati tra le macchine bloccate nel traffico. Alcuni automobilisti incolonnati sul Muro Torto, in direzione piazzale Flaminio, sono scesi dalla propria vettura per applaudire gli studenti durante il loro passaggio. Poi al grido "Università pubblica" i ragazzi sono entrati nella stazione da via Marsala.
Macchiavelli, ieri e oggi
Il Fatto Quotidiano � Mondo � Sei dipendente Ue? L’aumento �garantito Stipendi fino 18mila euro al mese
Mentre in tutta Europa si tagliano le spese, gli stipendi del personale Ue aumentano. Una sentenza della Corte di Giustizia europea difende l'aumento annuale del 3,7% dall'attacco degli Stati membri. Si tratta già di stipendi d'oro: da 2600 a 18mila euro al mese. Intanto l'Irlanda annuncia la manovra correttiva da 15 miliardi di euro per salvarsi dal fallimento
Mario Monicelli morto suicida a Roma - Corriere della Sera
Mario Monicelli morto suicida a Roma - Corriere della Sera
Corriere.tv - L'accusa di Monicelli: «Il cinema è vuoto, come la società» di Rcd - 19 novembre 2009
Corriere.tv - Al Festival di Venezia 2008 - «Il '68 è stata una stupidata» di N. Luca - 2 sett. 2008
Corriere.tv - «L'Italia è un Paese smarrito, gli immigrati sono un capro espiatorio» - 22 maggio 2008
Un grande maestro che non si prendeva mai sul serio. Ha deciso tutto, fino all'ultimo di Paolo Mereghetti
I suoi perdenti sono entrati per sempre nella storia del cinema e del nostro Paese di Maurizio Porro
Il ritratto - Nei suoi film l'Italia che cambiava. Una straordinaria galleria di personaggi senza tempo
"Italiani pavidi, come con Mussolini"
IL COMMENTO "Una scelta che non stupisce" di MARIA PIA FUSCO
"La speranza è una trappola infame inventata dai padroni."
"Quello che in Italia non c'è mai stato, una bella botta, una bella rivoluzione, Rivoluzione che non c'è mai stata in Italia... c'è stata in Inghilterra, c'è stata in Francia, c'è stata in Russia, c'è stata in Germania, dappertutto meno che in Italia. Quindi ci vuole qualcosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto, 300 anni che è schiavo di tutti."
lunedì 29 novembre 2010
Il Fatto Quotidiano > E’ accusato di aver passato documenti riservati a Wikileaks, il marine Manning rischia 52 anni
Da un giornalista ex hacker una cosa del genere non me la sarei mai aspettata...
[...]
Arriviamo così alla storia recente. Il 21 maggio, Manning inizia via chat una discussione con l’ex hacker e giornalista Adrian Lamo.
[...]
Lamo, che probabilmente ha raccolto questa confessione non esplicitando i suoi scopi, passa quindi i record delle chat all’esercito dichiarando di aver individuato un’elevata pericolosità nel comportamento di Manning.
Beppe Grillo - Fiat 2002
Andare al minuto 8:50
Vedere la nuova 500 con motori TwinAir a cilindrata ridotta: 870cm3 (2010), o la toyota con la iQ 1000cm3 (2008/2009)
I DISCORSI POLITICI CHE CAMBIARONO ILMONDO - Lettere al Corriere della Sera
Sto leggendo una versione aggiornata del libro «Speeches that changed the world», discorsi che cambiarono il mondo. Sono discorsi generalmente di grande ispirazione che furono fatti in momenti tragici per l’umanità. Ci sono tante nazionalità rappresentate dagli americani i, francesi, i russi, gli indiani, i sudafricani, i giapponesi, ecc. ecc. Non c’è un solo discorso importante di un italiano. Vuole menzionare i nomi di alcuni oratori italiani che ispirarono con le loro parole a combattere per un mondo migliore? Franca Arena, Sidney
Cara Signora, Esiste una raccolta di cinquanta discorsi politici italiani, a cura di Gabriele Pedullà, che uscirà quanto prima presso Rizzoli sotto il titolo «Parole al potere ».
Posso dirle soltanto che il libro dovrebbe contenere sia discorsi di uomini politici sia discorsi politici di intellettuali come Giosuè Carducci, Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Pier Paolo Pasolini e Leonardo Sciascia. Se il libro che lei sta leggendo non contiene discorsi italiani, la spiegazione, probabilmente, è linguistica. Quando non conosce l’italiano, il curatore del libro non è in grado d’informarsi e documentarsi. In caso contrario, il libro avrebbe potuto comprendere discorsi di Cavour, Mazzini, Crispi, Giolitti e, se il criterio è quello di avere contribuito a cambiare il mondo, persino qualche brano della maratona oratoria con cui Mussolini presentò al Parlamento nel 1929 i Patti Lateranensi: un evento che sancì la definitiva rinuncia del papato al potere temporale. Alla sua domanda — esistono discorsi italiani per un mondo migliore? — rispondo che il più interessante, a mio avviso, è quello che Giolitti intendeva fare nel 1918, prima della fine della Grande guerra. Dopo avere cercato di evitare l’ingresso dell’Italia nel conflitto, il vecchio statista piemontese si era astenuto, per amor di patria, dall’intervenire nel dibattito pubblico italiano. Ma in un periodo imprecisato fra gennaio e giugno, mentre l’andamento della guerra sembrava escludere ormai la vittoria della Germania, meditò di prendere posizione e cominciò a scrivere alcune note. Partiva dalla premessa che gli orrori della guerra avevano modificato radicalmente la situazione internazionale e relegato in secondo piano i fini politici che le potenze si erano proposti all’inizio del conflitto. L’obiettivo, ormai, non doveva essere quello di più vincere la guerra, ma di «creare uno stato di cose che renda impossibile un’altra guerra» e «escluda la gara agli armamenti». L’Europa aveva di fronte a sé due prospettive: combattere fino alla distruzione della potenza tedesca o creare un diverso ordine internazionale fondato sulla «società delle nazioni».
Giolitti era convinto che la guerra a oltranza e una pace punitiva avrebbero creato le premesse di nuove guerre economiche e militari, esaurito le nazioni europee finanziariamente ed economicamente, privato l’Europa del suo posto politico nel mondo.
Contro il militarismo e la minaccia di guerre future occorreva «far prevalere le correnti popolari» e chiamare i popoli a giudici dei loro governi. Per mettersi su questa strada i governi dell’Intesa dovevano rinunciare ai loro fini nazionali e limitarsi ad affermare tre principi: la libertà dei popoli di scegliere il loro governo, la libertà dei mari, l’arbitrato sostituito alla guerra. Forse Giolitti riponeva troppe speranze nel buon senso dei popoli ma il discorso, se non avesse rinunciato a pronunciarlo, sarebbe stato profetico e rivoluzionario.
domenica 28 novembre 2010
La molecola che fa ringiovanire - Corriere della Sera
La telomerasi ripara i cappucci protettivi dei cromosomi: riattivandola gli organi degenerati si riprendono
sabato 27 novembre 2010
venerdì 26 novembre 2010
Il Fatto Quotidiano � Mondo � Giustizia, Strasburgo condannail sistema francese
La Corte europea dei diritti umani ha condannato Parigi per la mancata indipendenza dei pubblici ministeri che sono alle strette dipendenze dell'esecutivo
giovedì 25 novembre 2010
Arriva l'inverno. Temperature sotto zero Pioggia al Sud. E neve al nord - Corriere della Sera
CAMBIO CLIMA - Il 2010 conferma quindi il trend al cambiamento del clima che ha provocato danni, oltre che in Italia, in molte parti del mondo con il verificarsi di eventi estremi in India, Cina, e Pakistan che hanno causato disastri e vittime ma anche condizionato gli andamenti stagionali e lo svolgimento delle attività agricole, come il crollo della produzione di grano in Russia. Una situazione che spinge a confermare e a incentivare l'impegno per contrastare i cambiamenti climatici ai quali - conclude la Coldiretti - possono contribuire modelli di consumo più responsabili che abbattono l'emissione di gas serra.
mercoledì 24 novembre 2010
2009, 'annus horribilis' dell'inquinamento
Foto Oltre il muro, autoritratto della follia - 1 di 17 - Repubblica.it
Sassari, Ospedale psichiatrico di Rizzeddu, 1973. Il settimanale l'Espresso definiva questa struttura "la fossa dei serpenti". La follia che spaventava non era tanto quella dei malati, ma quella di chi guardava ad essi come a delle persone. Invece è grazie a questo approccio che oggi possiamo guardare le immagini della mostra "Uno sguardo ritrovato". L'autore è infatti un fotografo professionista francese internato che ritrasse i compagni e i luoghi della sua esperienza di "matto" in 100 scatti con la Hasselblad affidatagli da Luigi Bua, ricercatore della facoltà di Scienze politiche di Sassari e all'epoca volontario nel manicomio sassarese. La legge Basaglia era ancora una promessa: soltanto nel 1978 queste strutture avrebbero aperto le proprie porte. "La follia - scriveva Basaglia - è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d'essere".
La mostra di Sassari è stata organizzata dall'associazione politico-culturale "Turritana 52"e dalla Fondazione Basaglia.
Rifiuti campani: il Nord dice no - Corriere della Sera
e qui mi torna in mente l'alluvione del Veneto e la loro richiesta di aiuti...
martedì 23 novembre 2010
Viaggio nell'Italia a mano armata - Corriere della Sera
Cresce l'esigenza di sicurezza fai da te. Ma più cittadini con pistole e fucili sono un deterrente alla criminalità?
lunedì 22 novembre 2010
Manifesto Sardo > Israeliani a Decimomannu
I caccia israeliani sfrecciano a bassa quota, lanciando bombe e missili sugli obiettivi. Non è una scena dell’operazione «Piombo fuso» contro Gaza, ma dell’esercitazione Vega 2010 in corso nella base aerea di Decimomannu (Cagliari) dal 16 al 26 novembre. Vi partecipano 30 aerei da guerra e oltre 500 militari italiani e israeliani. Continua...
In ospedale , ma solo con il suo computer - Corriere della Sera
Il mondo digitale stimola i neuroni ma può spegnere le emozioni:
Internet sta cambiando la nostra vita e anche il nostro cervello. Con qualche differenza fra i più giovani (i nativi digitali) e i più vecchi (gli immigranti digitali). Che il cervello sia un organo plasmabile si sa, ma ora i neuroscienziati stanno cercando di capire come le nuove tecnologie possono modificare i circuiti neuronali. I giovani, nati in un mondo di tastiere e cellulari, trascorrono alcune ore al giorno chattando o inviando Sms e questa esposizione reindirizza i circuiti cerebrali, stimolando il multitasking (cioè la capacità di svolgere più compiti simultaneamente), il ragionamento complesso e la capacità di prendere decisioni. Con un aspetto negativo, però: una riduzione della capacità di provare emozioni. Anche il cervello degli immigranti digitali, che sono vissuti fra agendine tascabili e corrispondenza da inviare per posta, può cambiare, quando si confronta, per esempio, con Internet. E lo dimostra una ricerca condotta da ricercatori dell’Ucla, l’università della California a Los Angeles, guidati da Gary Small, un esperto del settore (sul tema ha pubblicato un libro "iBrain: surviving the technological alteration of the modern mind"). Il ricercatore ha valutato, con la risonanza magnetica, il cervello di persone, con età compresa fra 55 e 76 anni, alcuni dei quali si dedicavano alla navigazione in Internet e altri no. I risultati hanno dimostrato che le funzioni cerebrali dei cibernauti, dediti quotidianamente a ricerche in rete, sono migliori rispetto a quelle degli altri. In particolare, risultano attivate le aree del cervello che hanno a che fare con i processi decisionali.
http://www.corriere.it/salute/10_novembre_21/mondo-digitale-stimola-neuroni-spegne-emozioni_c38c7e16-f49a-11df-b9c7-00144f02aabc.shtml
domenica 21 novembre 2010
La flotta dei pescherecci "pirata": 300 sanzionati in sei anni - Corriere della Sera
L’Italia è già stata condannata dalla Corte Europea
di Giustizia alla restituzione di 7,7 milioni di euro
>Più si pesca fraudolentemente meno pesce ci sarà in futuro e quindi meno lavoro per i pescatori. Senza contare i danni da evasione fiscale e le frodi per i finanziamenti ricevuti a sostegno della categoria.
"Nel bilancio c’è un buco di 860 milioni" - La Nuova Sardegna
CAGLIARI. Fra il bilancio dello Stato e quello della Regione c’è, per il 2011, una differenza sulle entrate di 862 mila euro: ossia il 13 per cento delle risorse complessive della Sardegna, la quasi totalità delle risorse «manovrabili». Il «buco» provocato dal mancato rispetto dell’accordo Prodi-Soru sulle nuove entrate fiscali da parte di Berlusconi, sale a un miliardo e 700 milioni se si considera anche il 2010.
sabato 20 novembre 2010
Manifesto Sardo > Nuragik, cronache dalla colonia Sardegna
Il delirante tentativo dei politici sardi di inventare la Storia per fini turistici.
Ecco a voi Nur-At: Nuragik-Atlantide
venerdì 19 novembre 2010
giovedì 18 novembre 2010
A che punto sono le grandi inchieste - Corriere della Sera
LA NUOVA SARDEGNA - Cronache : La politica sarda sotto tutela
Riemergono le pressioni sulle scelte di Cappellacci
[PDF] http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_60_20101118102647.pdf
L’INCHIESTA Verdini, Dell’Utri e il governatore ROMA. Uno dei passaggi più importanti dell’ordinanza che lascia in carcee Flavio Carboni e l’amico Pasquale Lombardi è a pagina 53 dell’ordinanza. Lì è citato un passaggio chiave dell’interrogatorio del governatore Ugo Cappellacci quando, il 16 luglio scorso. Al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo alla fine confessa: «È vero, l’indicazione per la nomina di Ignazio Farris a direttore dell’Arpa Sardegna venne dall’onorevole Verdini.. sono stato oggetto di pressioni che miravano a far gestire all’Arpas il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione unica» per gli impianti eolici. «Tali pressioni - prosegue Cappellacci gna rispondendo al magistrato - venivano trasferite a me dall’onorevole Verdini, e talvolta dal senatore Dell’Utri, consistevano nella richiesta di dare ascolto alle istanze di Flavio Carboni». Subito dopo Cappellacci parla dell’incontro programmato per il 13 dicembre 2009 a Cagliari che che vede presenti proprio Verdini e Dell’Utri: «Mi trasferirono le lamentele di Carboni sul solito tema delle competenze dell’Arpas, le pressioni miravano a mutare tale previsione (la competenza dell’Assessorato industria prevista dalla delibera 27.11.2009) trasferendo le competenze dall’industria all’Arpa». Poi conclude: «Nei rapporti con me Verdini si è sempre presentato come il tramite di interessi di Carboni, non mi ha mai fatto intendere un suo interesse personale». In verità il coordinatore nazionale del Pdl qualche interesse ce l’aveva ed è lui ad ammetterlo nell’interrogatorio dieci giorni dopo: «All’epoca ignoravo quale fosse l’interesse di Carboni per la nomina di Ignazio Farris. Sono comunque intervenuto presso Cappellacci in considerazione dei buoni rapporti che si erano creati tra me e Carboni anche in relazione all’operazione che si stava realizzando con la Ste (Società editrice toscana) e l’impegno economico che Carboni assumeva di sostenere il Giornale». Tutto veniva benedetto da Dell’Utri, «amico di Verdini e figura carismatica del Pdl». Qualche pagina prima la stessa vicenda viene affrontata dal Riesame nel capitolo relativo all’utilizzabilità delle intercettazioni «indirette» dei parlamentari. Serve al collegio per dimostrare come Verdini sia stato indagato per appartenenza alla P3 non in base alle intercettazioni che lo vedono coinvolto, quanto dalla famosa telefonata del 13 marzo 2010 tra il governatore della Sardegna e l’ingegner Piga, successiva alla delibera che riconsegna alla giunta regionale il pieno controllo sugli appalti eolici. Piga si congratula, Cappellacci replica: «Eh, se la prendono in culo guarda ci liberiamo... questa è la soluzione... mi sono rotto i coglioni di essere sollecitato mattina, sera anche di notte da oggi caro Franco... è chiusa la bottega, andate a rompere i coglioni da un’altra parte». Una telefonata che aggrava la posizione di Verdini, ma allegerisce quella di Cappellacci per la lettura data dal Riesame che mostra di credere al governatore, diversamente dai pm che consideravano la conversazione una sceneggiata. Il fatto è che nelle stesse pagine vengono ampiamente citate telefonate tra Carboni e Farris, Cossu, Garau da cui emerge con chiarezza come l’imprenditore fosse in grado di manovrare le decisioni della giunta regionale. Sono tutti indagati per la P3? C’è un passaggio a pagina 41 che sembra avvalorare questa ipotesi. Vediamo: «...come emerge alla provvisoria imputazione che indica il “concorso con altre persone” ci sono altri soggetti stabilmente legati a costoro ed impegnati sia pure in modo subordinato nella realizzazione del sodalizio come Francesco Perone, collaboratore del Lombardi, Riccardo Piana, Giuseppe Tomassetti, Pinello Cossu, Marcello Garau e altri stabili collaboratori del Carboni come Ignazio Farris direttore dell’Arpa... soggetti impegnati nel reperire i mezzi finanziari necessari al sodalizio come Matteo Cosmi, Fabio Porcellini, Alessandro Fornari». (r.d.g)
mercoledì 17 novembre 2010
MAI PIÙ SOLO
Così chiuse.
E la serranda si riempì di graffiti e scritte fatte dalla teppa del quartiere.
Una diceva:
RIDI DI PIÙ, PIANGI DI PIÙ.
Teppa stronza e filosofa.
Storica l'influenza della 'ndrangheta in Lombardia
La "consolidata presenza" in alcune aree lombarde di "sodali di storiche famiglie di 'ndrangheta" ha "influenzato la vita economica, sociale e politica di quei luoghi". E' quanto rileva la relazione al Parlamento della Dia (Direzione investigativa antimafia), relativa al primo semestre 2010.
Eurozona a rischio sopravvivenza
L'Irlanda tratta per il salvataggio con Fmi, Bce e Ue. Borse giù. Van Rompuy: stiamo fronteggiando una crisi per la nostra sopravvivenza. Il Portogallo teme contagio. Il nodo dei conti dei Paesi a rischio all'esame di Eurogruppo ed Ecofin. Stop di Gb: non passa il bilancio Ue; fondi europei a rischio. Barroso, chi pensa di aver vinto si e' sparato.
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=147444
martedì 16 novembre 2010
lunedì 15 novembre 2010
La storia dei Canadair, di Bertolaso e dell’Avanti | Italia | Il Post
Giuseppe Spadaccini è un imprenditore accusato di evasione fiscale, fornitore della Protezione civile
Negli interrogatori sta raccontando le sue attività di lobbying per ottenere gli appalti
domenica 14 novembre 2010
Le parole di Leopardi - Lettere al Corriere della Sera
«L’ardor giovanile, cosa naturalissima, universale, importantissima, una volta entrava grandemente nella considerazione degli uomini di Stato. Questa materia vivissima, e di sommo peso, ora non entra più nella bilancia dei politici e dei reggitori, ma è considerata appunto come inesistente. Fra tanto ella esiste ed opera senza direzione nessuna, senza provvidenza, senza essere posta a frutto». Così scriveva Giacomo Leopardi nel suo Zibaldone, 1º agosto 1820. Quale politica si fa oggi in Italia per i nostri giovani?
Il bilancio dei caduti - Lettere al Corriere della Sera
Caro Romano, dalla data dell’invasione statunitense in Iraq, con conseguente rimozione del dittatore Saddam Hussein, sembra ci siano state almeno 1 milione e 500 mila vittime, tra civili e militari, e la strage ancora continua. A cosa è servito tale atto, se non a destabilizzare ancor di più il Medio Oriente? Cosa spinge uno Stato a porre in essere decisioni così drastiche, che provocano poi dolore e sofferenze per innumerevoli anni?
Roberto Galieti
Secondo i documenti confidenziali americani resi noti da Wikileaks, i morti, fra il 1˚ gennaio 2004 e il 31 dicembre 2009, sarebbero 109.032, di cui 66.081 civili, 23.984 «nemici», 15.196 militari e poliziotti iracheni, 3.771 americani e alleati della coalizione. Le sue domande sono pertinenti, la cifra da lei indicata andrebbe rivista.
sabato 13 novembre 2010
giovedì 11 novembre 2010
2014/2015: il nord a Svizzera e Austria - Italians - Corriere della Sera
domenica 7 novembre 2010
Legge elettorale che cosa fare - Corriere della Sera
sabato 6 novembre 2010
venerdì 5 novembre 2010
Simboli sgraditi - Lettere al Corriere della Sera
Caro Romano, la recente bagarre sui simboli della Lega in una scuola di Adro (Bs) mi ha fatto ricordare che c'è di peggio. Il comune di Carrara ha eretto un monumento nientemeno che in onore di Gaetano Bresci, l’assassino di Umberto I. Anche la città di Prato gli ha dedicato una via nel 1976 e ignoro se qualche altro comune abbia avuto iniziative analoghe. Sarebbe curioso conoscerne le motivazioni. Perché nessuno fa la voce grossa?
Francesco Valsecchi, Roma
Esistono circostanze in cui uno Stato democratico deve chiedersi se un divieto sia compatibile con i suoi principi. Tocca ai cittadini di Carrara e di Prato, se lo ritengono opportuno, chiedere al loro sindaco, con una pubblica petizione, che il monumento venga trasferito in un luogo privato e la via intitolata a un’altra persona. Se non lo fanno, il prefetto, a mio avviso, può intervenire soltanto se il monumento e la targa stradale creano problemi di ordine pubblico.
giovedì 4 novembre 2010
Il potere di Hitler - Lettere al Corriere della Sera
Caro Romano,
in una discussione sulla deportazione degli ebrei e sul loro sterminio nei campi di concentramento c’era chi sosteneva che Hitler fu l’artefice delle leggi razziali e l’ispiratore delle stesse anche in Italia, ma che non esiste alcun documento storico che prova il suo coinvolgimento, e quindi i suoi ordini, nella organizzazione dello sterminio nei campi di concentramento. Secondo tali persone, fu Himmler, quale capo supremo delle SS, a organizzare lo sterminio con tutte le sue indicibili atrocità, coadiuvato in tale attività dal medico della morte Menghele. Può darmi un chiarimento?
Vittorio Ragaini , vittorio.ragaini@unimi.it
È un vecchio argomento negazionista di cui non ho mai capito la logica. In un regime come quello creato da Hitler, il capo non doveva dare un ordine scritto per essere obbedito, e non è immaginabile, d’altro canto, che egli non fosse al corrente di quanto accadeva nei campi di concentramento.
�Quella valigia rossa che arriva sempre per prima a Malpensa� - Milano
Ecco dunque svelata l'ennesima truffa degli operatori della Sea: i tempi medi di consegna bagagli, che vanno ad influenzare statistiche internazionali e rating sulla qualità del servizio dell'aeroporto, sono truccati con questo stratagemma all'italiana. In allegato fotografie della valigia, del suo contenuto e del monitor del nastro, che indica solo 2 minuti di tempo di consegna (minuti realmente trascorsi: 16)
mercoledì 3 novembre 2010
Il futuro, ora.
martedì 2 novembre 2010
Buoni progetti di politica locale
La cooperativa non è indirizzata a guadagnare ma a servire i soci che sono i cittadini del paese, il surplus infatti viene reinvestito INTERAMENTE; ogni anno gli amministratori rispondono in assemblea ai cittadini, ognuno di loro ha voce in capitolo.
La produzione di energia non è gestita né da un ente pubblico che magari spreca, né da un imprenditore che intasca il guadagno.
La filosofia che vi sta dietro è che è un servizio di fondo: la produzione di energia non è finalizzata al guadagno ma a produrre altra energia; non è indirizzata ma al capitale ma a far avere il servizio al prezzo più basso possibile alla qualità più alta.
Fonte: Report, puntata del 31 ottobre 2010
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-9dbca710-20ea-42d0-b4c4-2cf34c2f54c0.html
Lavori rifiutati - Lettere al Corriere della Sera
Caro Romano, abbiamo un tasso di disoccupazione dell’8,5% (fonte Istat), che arriva all’11% se si considerano anche i cassintegrati a zero ore (fonte Banca d’Italia). Nel frattempo vengono continuamente ricercati lavoratori stranieri, poiché i nostri giovani, e non solo, preferiscono vivere di sussidi, piuttosto che accettare un lavoro, magari non congeniale alle proprie aspettative, ma sempre un lavoro. Spesso leggiamo che è un bene che certi lavori vengano evitati, perché è un segno del progresso culturale del Paese. Non sarebbe invece più istruttivo convincere i giovani ad abbassare le proprie pretese e ad accettare quello che il mercato offre, in attesa di tempi migliori?
Attilio Lucchini , attiliolucchini@hotmail.it
Nel corso della presentazione del suo ultimo libro («Chi comanda qui?», edito da Mondadori) Fausto Bertinotti ha detto recentemente che il mercato del lavoro non è fatto di vasi comunicanti. Credo che abbia ragione e che la situazione da lei deplorata si verifichi in tutte le democrazie industriali avanzate. Si torna indietro, lungo la scala sociale, soltanto dopo una crisi traumatica che rimette in discussione tutto ciò che è stato conquistato nei decenni precedenti. Non siamo per fortuna a quel punto.
lunedì 1 novembre 2010
Il Fatto Quotidiano � Blog Politica & Palazzo � Chi vuol essere rottamato?
Non solo. Questi “progressisti”, per il progresso degli italiani più giovani di loro, non hanno fatto nulla. Sono stati piuttosto loro ad aprire le porte alla precarietà senza tutele, loro a programmare, per chi ha cominciato a lavorare negli ultimi dieci anni, un futuro senza pensioni. Sono sempre loro che non hanno messo mano allo stato sociale per adattarlo alla nuova realtà del lavoro, a non aver fatto crescere il paese economicamente, a non trovare fondi adeguati per la ricerca, loro incapaci di fare una legge contro il conflitto di interesse. Ripetono ad ogni piè sospinto “siamo una forza di governo”, come per auto convincersene, come se non ci credessero neanche loro: a Berlusconi hanno fatto più male tre mesi di Fini che 15 anni di D’Alema.
sabato 30 ottobre 2010
venerdì 29 ottobre 2010
Le proteste del G20 a Toronto - The Big Picture - Boston.com
Un manifestante con maschera antigas e fotocamera partecipa a uno scontro con una fila di poliziotti anti-sommossa in Bay Street durante i vertici G8 e G20, Sabato 26 Giugno 2010 a Toronto, in Canada. (AP Photo / Carolyn Kaster)
Questa scena me l'ero immaginata a ruoli opposti.
Corruzione, si ferma così - L'espresso
«Non servono pene più severe, ma leggi per far emergere il reato. Il contrario di quello che avviene da noi, con la depenalizzazione dei reati finanziari». Dopo il rapporto-choc sull'Italia, parla il giudice Piercamillo Davigo
Bocca
Quei potenti che rubano per sentirsi semidei
L'inchiesta
La grande beffa della legge cancella reati
Condanne e processi, le cifre della vergogna
Le mazzette distorcono il mercato e hanno un costo per il contribuente che si aggira sui mille euro per ogni italiano