venerdì 29 aprile 2011

I Promessi sposi: la monaca e i roghi - Italians - Corriere della Sera

I Promessi sposi: la monaca e i roghi - Italians - Corriere della Sera
I Promessi sposi?
Solo un pretesto per raccontare una storia vera, un vero amore, quello della monaca. Un amore intenso e conturbante. Un amore che nessuno avrebbe più ricordato se non fosse stato narrato dal Manzoni. Un amore di segno opposto a quello scialbo di Lucia e Renzo. Sensuale e scellerato, contrapposto a casto e puro.
Tanti film sono stati fatti per trasporre la vicenda, anche in tempi recenti. A Monza ancora esiste il convento di Fra’ Cristoforo, ora casa privata. Si conserva la chiesa del convento della Signora Luoghi per intenditori che sanno dove cercare. Mica come Palazzo Marino dove nacque e visse i primi anni Marianna. La cosa che non mi spiego è come abbia fatto la monaca De Leyva non finire sul rogo, in un'epoca in cui a Milano l'odore acre della carne umana di donna, arsa, era ben percepibile nei dintorni di Santa Maria delle Grazie e Sant’Eustorgio, i luoghi dell’Inquisizione. Del resto il Santo Uffizio intervenne nel processo perché pareva che una calamita (sospetto di eresia) avesse avuto un certo peso nello scatenare un amore diabolico. Probabilmente la potenza della famiglia De Leyva valse la salvezza dal rogo per la Monaca, anche se le normali torture furono applicate nel suo processo.
Nel periodo in cui visse il cardinale Borromeo ebbe luogo il maggior numero di roghi nella storia di Milano. Strano davvero che Manzoni, in un romanzo così storicamente ben collocato, non ne faccia cenno. Una forma di asservimento alla Chiesa? Perché ormai si sta assistendo a una sorta di negazionismo storico per quanto riguarda i roghi e il loro numero. I registri di Milano sono stati tutti bruciati (guarda un po’), ma quelli di altre zone della Lombardia e dei Grigioni raccontano ancora le storie. Mai nessuno ha chiesto scusa per i roghi delle streghe. Perché poi sui roghi finissero facilmente donne e bambine, è facile intuirlo.
Cristina Fossati,

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