domenica 30 maggio 2010
in edicola
Carmine frequenta la biblioteca della Sala Borsa. Antonio elogia la gestione del sociale della città rispetto a Milano, Roma e Napoli. Alla mensa di Santa Caterina ci sono italiani e stranieri. Viaggio tra i senzatetto sotto le Due Torri, nell'ambito di una iniziativa transeuropea
sabato 29 maggio 2010
venerdì 28 maggio 2010
Falciani, l'uomo della lista �Cos�si nascondono i soldi� - Corriere della Sera
Il denaro dei clienti permette di emettere garanzie bancarie a chi partecipa alle speculazioni come gli Hedge Fund. Chi ha un milione di dollari può arrivare a spenderne fino a due miliardi. È qui che servono i controlli. È qui che servono i controlli. E la tracciabilità totale del denaro. Basta vedere cosa è stato fatto con il fondo europeo. Sono 750 miliardi di euro, ma in garanzie bancarie. Serve a pagare i debiti dei Paesi, come la Grecia. Ma i debiti dove sono? Nelle banche. È come prendere da una tasca per metterla nell’altra. La differenza c’è. Sono gli interessi. Chi li paga? Noi cittadini. E a chi? Alla banca. Questo è la base del sistema finanziario che mette in pericolo l’economia. Questo ho visto. Non potevo chiudere un occhio. E chiunque io sia, vale la pena che il mondo li apra».
[Dalla rete] Nel cda ARST anche senza nessuna esperienza
Lo ha stabilito la Giunta regionale che il 12 maggio ha modificato lo Statuto. Per amministrare l'Azienda sarda trasporti che dallo scorso marzoha un Cda gonfiato, con 5 rappresentanti invece degli originari 3, non serviranno più requisitidi “esperienza, inqualità di amministratore o dirigente, per almeno un quinquennio, in aziende industriali produttrici di beni e/o servizi aventi più di cento dipendenti o in pubbliche amministrazioni o analoghe” o “esperienza libero professionale o di docenza universitaria in materie giuridiche, economiche o in gegneristiche, per almeno dieci anni”. Il nuovo Cda: presidente Giovanni Caria, vice Armando Loi, Luigi Perseu, Giovanni Pileri e Giuseppe Atzeri. Al presidente spetta un compenso mensile pari alla retribuzione di un direttore generale con 20 anni di anzianità, ai consiglieri il 10 per cento della sua indennità.
Fonte: Il Sardegna Blu, venerdì 28 maggio 2010 – pag. 21
giovedì 27 maggio 2010
E con questa frase possiamo concludere il trigesimo della "sinistra" italiana.
martedì 25 maggio 2010
L'extracomunitario mal vestito mi ha dato 1 euro
L'extracomunitario mal vestito mi ha dato 1 euro
Caro Beppe, mi preme esprimere la mia meraviglia per un episodio che stamattina mi ha davvero lasciato da pensare. Come al solito sono arrivata a una fermata del treno regionale Roma-Viterbo, che prendo tutti i giorni, e immancabilmente la biglietteria era chiusa (nonostante gli orari affissi dicano 7,30 fino a non so che ora, e io arrivi sempre intorno alle 8,30), io non avevo monete per fare il biglietto al distributore (che oggi stranamente era funzionante) e quindi ho cominciato a elemosinare il cambio della mia banconota da 5 euro, ma la metà delle persone a cui ho chiesto mi ha quasi trattata da appestata, vai a capire perché. Chiedere gentilmente di cambiare dei soldi forse non si usa più. Era rimasta solo una persona a cui chiedere, alla quale mi sono avvicinata diciamo in maniera abbastanza titubante, perché era extracomunitario, sì lo ammetto, vestito non proprio bene, insomma per i soliti pregiudizi, e invece, sorpresa!
L'extracomunitario mal vestito mi ha dato 1 euro per comprarmi il biglietto. Ero senza parole, per un gesto che non mi aspettavo, e che è arrivato da chi proprio non avrei mai pensato potesse arrivare. Ho tentato di ridare al signore, ora ci sta, signore, almeno 50 centesimi, gli unici spicci che avevo, ma non ha voluto nemmeno quelli. Non faccio commenti, né considerazioni, né esprimo giudizi. Solo che la biglietteria deve rispettare gli orari indicati. E un grazie di cuore allo sconosciuto straniero. Raffaella Ciotola, raffaella.ciotola@gmail.com
http://www.corriere.it/italians/10_maggio_25/L-extracomunitario-mal-vestito-mi-ha-dato-1-euro_57df77d8-6749-11df-a510-00144f02aabe.shtml
domenica 23 maggio 2010
giovedì 20 maggio 2010
mercoledì 19 maggio 2010
lunedì 17 maggio 2010
Corriere della Sera - PRODI E AZNAR A VALENCIA EFFETTI DIUN VERTICE FALLITO
Ne deduco che per l’Italia il vertice fallito di Valencia fu, tutto sommato, un’utile lezione. Noi dovremmo quindi essere grati ad Aznar; i suoi connazionali, no.
domenica 16 maggio 2010
Inchiesta sull'eolico
Vento di affari, odore di soldi
http://www.manifestosardo.org/?p=3864
L'affare eolico, bufera in Sardegna blitz dei carabinieri in Regione
In 8 sotto accusa: Cappellacci sarà presto interrogato a Roma. La svolta della procura a 15 giorni dal voto per il rinnovo di Province e Comuni. Pd: quadro inquietante. Il governatore indagato: sono tranquillo
di ELSA VINCI
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/05/16/news/sardegna_eolico-4094885
15 maggio 2010
Appalti per l’eolico in Sardegna
Indagato il governatore Pdl Cappellacci intercettato con Verdini e Flavio Carboni.
Dal presidente della Regione una nomina sospetta
http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_15/appalti-per-l-eolico-in-sardegna-indagato-il-governatore-pdl-bianconi_8ab95666-5feb-11df-b9ba-00144f02aabe.shtml
Cappellacci: «Sarò giudicato dai fatti»
«Noi abbiamo chiuso nell'armadio a doppia mandata i vasetti della marmellata. Fiducia nei giudici»
http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_15/cappellacci-giudicato-dai-fatti_73f27b9e-6002-11df-b9ba-00144f02aabe.shtml
6 maggio 2010
Vento di mafia,
di Fabrizio Gatti, "L'espresso" del 6 maggio 2010
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/vento-di-mafia/2126091
4 marzo 2010
Fermiamo gli speculatori del vento all’assalto delle coste sarde!
di Gruppo di intervento giuridico
http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it/2010/03/04/fermiamo-gli-speculatori-del-vento-all%E2%80%99assalto-delle-coste-sarde/
[Dalla rete] Dite che il futuro è nelle nostre mani - Italians - Corriere della Sera
Dite che il futuro è nelle nostre mani
Caro Bsev, sbaglio o ci state lasciando un mondo che - piano piano, ma non troppo - sta raggiungendo il baratro? Voi - adulti - a noi - giovani. Tra crisi economiche (tempi difficili per le Borse, questi), crisi sociali (l'idea politica d'Italia vale da sola 1000 esempi), crisi spirituali (ma come?, le figure che dovrebbero fornirci fiducia e sicurezza in realtà ce le stanno togliendo?) e crisi naturali (ormai è inutile negarlo: siamo noi i responsabili, dalla Lousiana all'Antartide), questo non è certo il mondo ideale dove crescere/vivere. Ci dite che il futuro è nelle nostre mani, ma quando abdicherete al trono? Finora vedo tante critiche e pochi apprezzamenti verso coloro che cercano - inutilmente - di cambiare qualcosa. La realtà è che voi avete (ancora) in mano le redini della società, e passarcele vi risulta difficile; credete in una nostra incapacità, o è solo egoismo?
Edoardo Garonzi, nena19f@libero.itLa seconda che hai detto.
sabato 15 maggio 2010
[Dalla rete] Corriere della Sera - Un secolo di guerre civili. L'ora della conciliazione
Un secolo di guerre civili. L’ora della conciliazione
È difficile comprendere la propria Storia anche a distanza di anni. E non è sufficiente neppure viverla per avere pienamente coscienza di quel che sta accadendo e di quali scelte si stanno facendo. Ne sono la prova i sentimenti antisovietici di molte commemorazioni nelle ex-repubbliche comuniste. L'ultima manifestazione dei superstiti delle divisioni Waffen-SS lettoni ne è prova ulteriore. Migliaia di lituani ed estoni si arruolarono nell’illusione di combattere per la causa migliore. Perché negarlo? Dire a posteriore giustificazione che in realtà molti furono costretti ad arruolarsi, mi pare faziosamente riduttivo! Sbagliarono, come si sa, parte, altrimenti non staremmo qui a parlarne in questi termini. Ma se sbagliarono, lo fecero in «buona fede»! Una cosa che per i vincitori di solito ha ben poco significato!
Mario Taliani, | mtali@tin.it
[Dalla rete] Lettere al Corriere: Le scelte individuali
Caro Romano, a mio giudizio nel fondo «Il significato di una Festa» lei non ha messo sufficientemente in risalto che molte scelte sulla parte con cui militare erano solo dettate da motivi geografici. Nel 1944 i giovani residenti nel settentrione, a meno che non avessero contatto con la resistenza, non avevano altra scelta che obbedire all’ordine di arruolarsi nell’esercito della Rsi. Al momento dell’armistizio per molti soldati italiani—ricordo casi di giovani che successivamente si unirono ai partigiani— il nemico non era tedesco, ma inglese. E mi chiedo anche quanti giovani residenti nel Sud abbiano, per convinzione politica, attraversato le linee per andare a combattere nelle file della Rsi.Giorgio Szegö, Roma, |
[Dalla rete] La pancia del popolo
Voglia di Monetine. |
Rodotà Giovedì, 13 Maggio 2010 |
Vero. Prepagate? http://forum.corriere.it/avanti_pop/13-05-2010/voglia-di-1545811.html |
lunedì 10 maggio 2010
lunedì 3 maggio 2010
[Dalla rete] Come siamo finite (per terra) - Italians - Corriere della Sera
Come siamo finite (per terra)
Caro Severgnini,
Siamo alla fine arrivate anche noi ai 28. Vogliose di trovare il nostro posto, la nostra sedia, vogliose di prendere finalmente una posizione. In ordine diverso, ma con gli stessi esiti, abbiamo provato a sederci tra i Giovani, ma non era rimasta più nessuna sedia libera per noi.
Tra gli Adulti invece c'era un sacco di posto, ma erano tremendamente noiosi e siamo andate via. Abbiamo provato a sederci tra i Fidanzati, ma anche qui siamo durate poco. Allora abbiamo provato tra gli Intellettuali ma non ci hanno volute perché le nostre lauree non erano abbastanza prestigiose. Tra le Belle non eravamo completamente a nostro agio, ma neanche tra le Brutte. Tra i Ricchi non c'è mai posto, i Poveri ci hanno cacciato perché spendiamo troppo in acquisti futili, i Carrieristi ci hanno gentilmente chiesto di aspettare che si liberasse un posto. Le sedie degli Ignoranti sono tutte occupate, e anche quelle dei Furbi e dei Disonesti. Tra i Figli non ci possiamo più stare perché i nostri bravi genitori ci hanno insegnato l'indipendenza e ci hanno lasciate libere di andare. I Sognatori ci hanno accusato di essere troppo concrete, i Razionali di esserlo troppo poco.
Siamo andate avanti così per un po', e alla fine del giro ci siamo riunite; nessuna di noi aveva trovato un posto libero che andasse bene. Allora ci siamo sedute lì per terra, con le gambe incrociate. Dopo un primo momento di silenzio e sconforto, ognuna ha iniziato a raccontare delle sue ricerche. Cioè, era proprio bello e divertente stare lì sedute senza la nostra sedia ma tutte insieme. Ci siamo talmente immerse nei nostri racconti, che ce ne fregavamo di chi passava e ci guardava contrariato perché eravamo sedute per terra. Non so quanto tempo sia passato, ma a un certo punto, guardandoci intorno ci siamo accorte che eravamo molti di più: qualcuno si era venuto a sedere proprio vicino a noi. Credo ci convenga stare qui ancora un po'.
Alessandra Garau, garau.alessandra@gmail.com
http://www.corriere.it/italians/10_maggio_03/Come-siamo-finite-per-terra_4b35cc24-55ee-11df-a855-00144f02aabe.shtml